Hashtag # Seguimi che sono felice

Ogni mattina alzati e cerca la felicità. La felicità si conquista cercando ogni giorno l’allegria, partendo col sorriso, portando il sorriso, coltivando il sorriso, custodendo il sorriso. Giorno dopo giorno, come un allenamento, poi tutto diventa più facile.

L’idea del libro “Piccola storia felice” scritto da Giorgio Gibertini,nasce da un contesto tecnologico troppo stretto, banale,deprimente. Ad un certo punto della vita di Facebook sono cominciati a comparire in modo sempre più insistente le piccole storie tristi”, spiega Giorgio, tra cui quella che diede il definitivo input allo scrittore di intervenire: <<anche stamattina ha suonato la sveglia>>. “Perché mi hanno insegnato innanzitutto a ringraziare ogni mattina per il fatto di aver aperto gli occhi ancora una volta e poi per la possibilità che si ha di alzarsi e partire in cerca della nostra felicità. Così, pur consapevole del fatto che la positività porti meno plausi (meno like, nel linguaggio dei social), ha iniziato a scrivere, raccontare, postare piccole storie felici.

E il riscontro di coloro che scorrendo la home di facebookinciampano nei suoi post ed apprezzano le sue brevi storie felici ètanto gratificante da incentivarlo a raccoglierle tutte in un divertente   libro, fatto di messaggi preziosi che nascono da unafresca, semplice e quotidiana felicità.

Raccontando personali esperienze ed aneddoti, condividendo riflessioni, storie e pensieri, Giorgio si rivolge al lettore regalando e descrivendo una fondamentale quanto basilare lezione di vita:preoccupati di ampliare la tua sfera di influenza, quella in cui ti è permesso esercitare il tuo controllo e riduci la sfera delcoinvolgimento, dove poco puoi fare, se non imparare a lasciare andare. E sforzati di essere felice. É scientificamente riconosciuto che ridere fa bene, anche a lavoro. Ridere è una sana abitudine da coltivare, un allenamento. Un po’ come appoggiare l’occhio ad un caleidoscopio: caleidoscopio, dal greco “vedere bello”. Questo gioco di specchi rende effettivamente tutto un po’ più bello oltre che confuso. Perché vedere bello significa anche lavorare su noi stessi. La ricerca suggerisce che vedere il bicchiere mezzo pienogiova  alla salute e alla nostra forma mentis.

Marito, padre di quattro figli, giocatore di calcetto, giornalista, scrittore, poeta, sognatore. Giorgio Gibertini scrive di ordinaria felicità incorniciandone l’essenza in immagini. In più di un’occasione ci ricorda che questa non ci cade in testa, chebisogna andare a cercarla, trovarla, riconoscerla, a cominciare proprio dalle realtà più minuscole del vissuto quotidiano.

Seguimi che sono felice è il monito e l’invito di Giorgio Gibertini a scegliere di vivere allenando il buon umore, scegliendo di seguire la felicità delle piccole cose. 

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