Google e Microsoft, sfida a colpi di green

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Sempre più società del web virano verso il green e, navigando nei loro siti, capita di vedere esposto in primo piano il marchio della certificazione di eco compatibilità.

Già, perché oggi l’accountability di un’azienda passa anche dal suo tasso di attenzione verso la tematica della salvaguardia dell’ambiente. Le grandi multinazionali informatiche sono forse i maggiori opinion maker, proprio per la loro capacità di raggiungere in modo capillare con i loro prodotti i cittadini di ogni angolo del globo.

Google e Microsoft non potevano certo stare a guardare e hanno prontamente raccolto la sfida.

Nel febbraio 2012 la Grande G ha vinto la sfida Cool IT, classificandosi prima, seguita da Cisco e Ericsson. Google si è distinta per il suo impegno nel rifornire le proprie infrastrutture con energia prodotta da fonti rinnovabili e per le sue politiche a favore dell’efficienza energetica. A fare la differenza è stato anche l’impegno dell’azienda nella diffusione della cultura green al di fuori delle mura delle proprie filiali: in Europa Google si sta battendo per l’innalzamento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2020 dal 20% al 30%.

Nonostante il plauso di Greenpeace, è bene sapere che lo scorso anno Google ha deciso di abbandonare il progetto “Renewable Energy Cheaper than Coal” (RE-C), nato nel 2007 con l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie a costi competitivi e rispettose dell’ambiente. Il taglio dei costi imposto dalla concorrenza spietata di Facebook e Apple avrebbe infatti spinto il colosso statunitense alla decisione di abbandonare i progetti con il minor ritorno economico.

Più recente la notizia che Microsoft, in passato accusata di scelte irresponsabili e unilaterali,  si impegnerà a diventare carbon neutral dal primo luglio 2012, data in cui inizia l’anno fiscale della multinazionale. Sarà compito dei singoli business groups della compagnia trovare il modo di compensare le emissioni di carbonio prodotte. Per ogni tonnellata di carbonio la singola divisione pagherà una fee, che sarà a tutti gli effetti una voce di bilancio e verrà depositata in un fondo centrale utilizzato per l’acquisto di energia da fonti rinnovabili. Le altre parole d’ordine saranno taglio dei trasporti aerei e approvvigionamento da energie pulite.

Interessante la modalità dell’impegno dell’azienda di Redmond, che ricade equamente su tutti i suoi dipendenti: ognuno dovrà sforzarsi, nel suo piccolo, di essere green e ridurre il proprio tasso di inquinamento ambientale. Partire dal piccolo per raggiungere grandi risultati: questa potrebbe essere la strategia vincente.

di Eleonora Alice Fornara

foto: greenme.it

 

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