L’Internationale Automobil-Ausstellung (IAA, esposizione internazionale automobilistica, ndr) è uno degli eventi di punta nel mondo dell’auto. Ha luogo nel mese di settembre, negli anni dispari, a Francoforte e si alterna con il Salone dell’automobile di Parigi che invece si tiene a ottobre in quelli pari.
Il 66° Salone dell’automobile di Francoforte, IAA 2015, apertosi al pubblico il 19 settembre scorso, verrà ricordato per due motivi. Il primo motivo è il mancamento del nuovo CEO (Chief Executive Officer, ndr) del Gruppo BMW Harald Krueger, caduto improvvisamente a terra durante una conferenza stampa. Fortunatamente questo mancamento non ha avuto alcuna seria conseguenza. Assistito da due addetti alla sicurezza, Krueger ha lasciato il palco e poche ore dopo è arrivata la notizia che il CEO si è ripreso completamente.
Il secondo motivo è stato l’annuncio di una notizia, data ieri, che ha generato un secondo mancamento, purtroppo con conseguenze ben più gravi. Anche questo mancamento ha interessato un colosso dell’industria automobilistica tedesca nonché primo produttore mondiale: Volkswagen. La quale, si è scoperto, ha manipolato i dati relativi alle emissioni dei suoi motori diesel dichiarandone valori più bassi di quelli effettivi.
Lo scandalo è scoppiato non in Europa, ma negli Stati Uniti dove l’agenzia federale per l’ambiente (US Environmental Protection Agency, ndr) ha accusato l’azienda automobilistica tedesca di aver manomesso il software che misura i parametri dei gas di scarico dei motori diesel in modo da farli apparire meno inquinanti. La stessa Volkswagen ha subito ammesso le proprie colpe, ma questo non è bastato a riparare il danno.
La notizia è subito rimbalzata sui mercati finanziari, dove il titolo Volkswagen è crollato, arrivando a perdere circa il 20% del suo valore. In termini economici una perdita di circa 15 miliardi di euro. Anche oggi le azioni del colosso sono in rosso, circa meno 15 punti percentuali a metà giornata. Le cose non si fermano qui: Volkswagen rischia ora una una sanzione da 18 miliardi equivalenti a 37.500 dollari per ognuna delle 482.000 vetture vendute negli USA interessate dallo scandalo. Fortunatamente negli Stati Uniti le vendite di auto diesel coprono solo il 3% del mercato contro il 50% in Europa.
di Pasquale Episcopo
[…] almeno fino al 18 settembre 2015, data in cui il mondo dell’auto è stato travolto dallo scandalo sulle emissioni truccate sui motori a gasolio della casa di Wolfsburg. Si potrebbero scrivere pagine su quest’argomento […]