Giro d’Italia: la rimonta da sogno di Nibali

L’ultima settimana del Giro d’Italia 2016 ha mostrato a tutti gli spettatori ed i tifosi il meglio possibile di una gara ciclistica, con grandi campioni che hanno lottato fino all’ultimo km disponibile, offrendo agli appassionati uno spettacolo che non si vedeva da tempo.

All’inizio della settimana decisiva nessuno avrebbe scommesso su Nibali, che pagava svariati minuti di ritardo dalla vetta della classifica ma, come spesso accade, il campione si è ricordato (e ci ha ricordato) di non essere chiamato campione per caso, andando a ribaltare in due sole tappe l’esito della corsa rosa.

Tappa numero 16:  132 km da Bressanone ad Andalo, con in mezzo il Passo della Mendola e Fai della Paganella. Fuga iniziale con attori protagonisti principali Lopez Garcia e Kangert, a cui si aggiungevano in un secondo momento Zakarin Ulissi, tenuti sempre sotto stretto controllo dal gruppo di testa con davanti i migliori della classifica. Il Passo della Mendola vedeva un accenno di attacco di Nibali, che aveva come unico esito la crisi di Chaves, che pagava al termine della discesa 40″. Il gruppo dei migliori riprendeva la fuga e, a 50 km dal traguardo, la fuga venivano annullata;  all’inizio dell’ultima salita in testa c’erano Firsanov, Nibali, Kruijswijk, Valverde, Zakarin, Jungels, Lopez Garcia, Kangert ed Ulissi con 40″ di vantaggio su Chaves,  30 km al termine. A 14 km dalla conclusione Valverde attaccava, facendo selezione e portando con sé solo Kruijswijk e Zakarin, gruppo Nibali a 18″ con Chaves che riusciva a rientrare sugli inseguitori. In cima alla salita i tre davanti avevano 30″ sugli inseguitori da cui perdeva contatto Nibali, che a 5 km dalla fine diventava 1′. Nel finale una lotta a sue tra Kruijswijk e Valverde come prevedibile vedeva lo spagnolo conquistare la sua prima vittoria al Giro,  con Zakarin terzo. Chaves giungeva a 40″, Nibali a 1’47”.

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Tappa numero 17: da Molveno a Cassano d’Adda,  196 km con un finale adatto agli sprinter. Fuga del giorno partita presto e composta da Oss, Zhupa e Brutt, che a 70 km dalla fine avevano 4’30” di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Ai -30 km dal traguardo la Nippo Vini- Fantini guidava il  gruppo che aveva 1′ di ritardo dalla fuga, su cui si portavano Konovalovas, Bak e Belkov ai -22 km; ai -10 il sestetto aveva ancora 17″ di margine a suo favore. La fuga veniva ripresa all’ultimo km, quando le ruote veloci si preparavano al colpo di reni finale. Ad imporsi era il tedesco Kluge della IAM Cycling, che batteva nettamente Giacomo Nizzolo giunto secondo,  e Arndt giunto terzo. Nella top ten erano cinque gli italiani. Invariata la classifica generale.

cdfe41f9-29da-42bd-bfad-137004cd46b9Tappa numero 18: la diciottesima frazione, da Muggiò a Pinerolo,  con i suoi 244 km era la più lunga del Giro 2016, con l’insidiosa salita di Pramartino nel finale. Poco dopo la partenza iniziavano le lotte per far partire la fuga,  che si componeva di 22 elementi. La testa della corsa toccava, ai -90 km dalla fine,  i 12′ di vantaggio sul gruppo maglia rosa; quando mancavano 35 km alla conclusione, poco prima di Pramartino, Brutt cercava lascio e personale, guadagnando 20″ sul gruppo inseguitori,  con il gruppo a 12′. Lungo la salita Brutt veniva ripreso ed in contropiede scattavano Moser e Brambilla, che guadagnavano 25″ ai – 22 km dal traguardo. Negli ultimi km dalle retrovie rientrava Trentin,  che andava a formare un terzetto che si sarebbe giocato la vittoria. Allo sprint Trentin batteva Moser, conquistando il successo dopo una tappa interamente in fuga, terzo classificato Brambilla.

Tappa numero 19: terzultima  tappa, frazione da Pinerolo a Roisoul, 162 km con al centro il Colle dell’Agnello ( Cima Coppi)  che veniva preso in testa da Scarponi, Nieve ed Ulissi. Con un’azione di attacco combinata tra Chaves e Nibali il duo riusciva a prendere 20″ di vantaggio, che in discesa diventavano 1’30” anche perché Kruijswijk era attardato da una caduta, il tutto a 50 km dalla conclusione. A 20 km dalla fine in testa c’erano sempre Ulissi,  Nieve e Scarponi con 2’20” sul gruppo Nibali,  che aveva 30″ su Valverde e 2′ sul gruppo Kruijswijk. Negli ultimi 6 km il Giro era riaperto, Nibali attaccava, alle sue spalle solo Chaves e Nieve,  il gruppo Valverde inseguiva ad oltre 1′ mentre Kruijswijk era sprofondato a 3′. Sul traguardo finale era un tripudio per Nibali che faceva sua questa fantastica tappa riaprendo di fatto il Giro d’Italia. Secondo Nieve a 51″ e terzo Chaves, nuova maglia rosa,  a 53″.

794245e2-3bfe-4eb5-bd26-4d4321beb3d3Tappa 20: gli ultimi 134 km decisivi ai fini della classifica generale ponevanop la fine delle ostilità in cima alla salita di Sant’Anna di Vinadio, dopo le terribili ascese del Vars, della Bonnette e del colle della Lombarda. L’attenzione di tutti era ovviamente posta sul duello NIbali -Chaves, quasi inosservata la splendida vittoria di Taaramae che coronava  una fuga partita dopo i primi km di gara e culminata in solitaria sul traguardo dell’uyltima tappa di salita del Giro 2016. Il gruppo dei migliori correva placido, non interessandosi minimamente della fuga che prendeva il largo, con i ciclisti di alta classifica intenzionati a marcarsi a vicenda. Prima il Vars, poi la Bonnette, davanti ancora nulla, i leader immobili. All’imbocco della Bonnette si muove Scarponi, che inizia a carburare ai massimi regimi di rotazione iniziando a scremare il gruppo ma ancora nessun attacco. Sulla vetta della Lombarda Chaves e Nibali si ritrovano testa a testa, con Alejandro Valverde a fare da terzo incomodo. Giunti agli ultimi km di salita nn c’è più tempo di aspettare: Nibali sferra lì’attacco finale. Il colombiano è piegato in due dalla fatica, Valverde non collabora e Nibali allunga con una ”menata” di pura potenza; 10 ”, 20” 35”,44”, Nibali è maglia rosa. Mancano pochi km alla fine e lo Squalo dello stretto realizza il miracolo, in due tappe ha fatto, come si dice in gergo, saltare il banco del Giro d’Italia, ma non contento continua ad affondare il colpo, Chaves è oramai allo sbando e Nibali giunge sul traguardo accompagnato dal boato dei numerosi tifosi di Vinadio: Vincenzo NIbali ha vinto il suo secondo Giro d’Italia.

d43487e7-a378-428a-874a-c655d1a67c62Tappa 21: Ultima tappa del Giro d’Italia numero 99 che si risolveva con una volata vinta dal tedesco Arndt dato che Nizzolo veniva declassato per una manovra scorretta nel finale. Arndt precedeva  il duo italiano formato da Trentin, alla ricerca del secondo successo di tappa è da Modolo, giunto terzo collezionando un altro buon piazzamento.  La festa era tutta per Nibali, che entrando a Torino celebrava la splendida vittoria del suo secondo Giro d’Italia, grazie alla maglia rosa conquistata il giorno prima. Ora per Nibali ci sarà l’avvicinamento al Tour, che dovrebbe essere vissuto in anomala funzione da gregario per Aru, ma anche con la possibilità di essere la prima punta ” di riserva”, oltre che per rodare le gambe in vista della gara olimpica di Rio 2016. Il Giro di quest’anno è stato caratterizzato da tappe emozionanti e capovolgimenti improvvisi che non hanno mai fatto annoiare nessuno. Va concesso l’onore delle armi al giovane Chaves e a Steven Kruijswijk, che hanno dimostrato di saper buttare il cuore oltre l’ostacolo; va dato merito a Valverde di essere stato in grado di concludere un grande Giro sul podio, come già fatto in precedenza a Tour e Vuelta, rendendo ancora una volta la sua carriera qualcosa di unico e irripetibile. Va dato atto a Nibali di essere stato semplicemente un campione, trovando il coraggio e la forza bruta di crederci quando tutto sembrava perso, aiutato da uno Scarponi monumentale.

di Yuri Casciato

Fonte foto: Giro d’Italia web site

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