Giro d’Italia: Kruijswijk contro tutti

bettini PhotoCi si avvia alla terza settimana del Giro d’Italia, quella che di solito risulta decisiva, quella che divide i grandi corridori a tappe dai buoni corridori a tappe: quella in cui tutto è possibile.
La seconda settimana ha mantenuto il trend di cambi di scena improvvisi che hanno caratterizzato l’edizione numero 99 della corsa rosa,  che si appresta a vivere tappe i cui protagonisti attaccheranno in salita per cercare di ribaltare le loro sorti.

Tappa 10

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La seconda settimana si apriva con la decima tappa, in cui il grande pubblico conosceva il talento italiano ventunenne di Giulio Ciccone, che si inseriva nella fuga del mattino per poi andare a staccare tutti i suoi compagni di avventura per cercare la vittoria personale, la sua prima da professionista. Il gruppo dei migliori sfruttando le asperità di tappa negli ultimi km imponeva un ritmo altissimo, che mandava in crisi la maglia rosa Brambilla; Ciccone, in testa, riusciva a difendersi strenuamente, riuscendo a tagliare il traguardo da solo,  scoppiando in un pianto di gioia per l’impresa appena compiuta, rivelando tutto il suo talento in previsione futura. La maglia rosa passava sulle spalle di Jungels, che nel finale riusciva a resistere nel gruppo dei migliori. La grande sorpresa di questa tappa però fu il ritiro di Landa, il quale dopo i primi 60 km poggiava il piede a terra stremato e si ritirava, colpito nel giorno di riposo da una gastroenterite virale che non gli permetteva di avere la forza per continuare, escludendo dunque uno dei favoriti dalla lotta per la vittoria finale.

Tappa 11

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L’undicesima tappa, da Modena ad Asolo, regalava a tutti gli appassionati una vittoria italiana, ottenuta da Diego Ulissi. Quest’ultimo, al suo secondo centro in questo Giro, riusciva ad evadere dal gruppo principale quando mancavano dieci chilometri alla fine, quando oramai la volata generale sembrava scontata. Il livornese della Lampre-Merida, attaccava in un tratto di falso piano, trovando le energie per conservare i pochi metri di vantaggio sin sulla linea del traguardo, dove Jungels concludeva in terza posizione mantenendo la sua leadership.

Tappa 12

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Nella tappa numero dodici si assisteva al tris del tedesco Greipel, che in una tappa completamente pianeggiante rimarcava la sua superiorità in volata, attirando però su di se molte critiche: Greipel annunciava il suo ritiro dal Giro d’Italia subito dopo la vittoria, dando come motivazione il  termine delle tappe a lui congeniali. Le sue affermazioni facevano storcere il naso a coloro i quali amano i campioni che non si tirano indietro davanti al sacrificio lungo la corsa.

Tappa 13

La tappa numero tredici, che aveva l’arrivo posto a Cividale del Friuli, vedeva vincitore  Nieve , che omaggiava il ritiro del suo capitano Landa andando a vincere la tappa dopo una lunga fuga in montagna. Secondo classificato Visconti, che si rammaricava in quanto una caduta sfortunata lo rallentava nella rincorsa a NIeve. La terza posizione era di Nibali, che riusciva a battere in volata Valverde, in teoria più forte negli sprint, accaparrandosi 4’’ di abbuono utili per la lotta alla maglia rosa. Jungels nella salita finale cedeva di schianto e Amador, gregario di Valverde, era il primo costaricense a vestire la maglia rosa.

Tappa 14

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La quattordicesima tappa era una delle più attese del giro: il celeberrimo tappone dolomitico. I metri di dislivello totale da percorrere erano 5200, che comprendevano Pordoi, Sella, Gardena, Giau, Falzarego, Valparola, il tutto in 210 km di gara. Subito dopo la partenza una fuga di 37 uomini prendeva il largo, tra di essi riuscivano a resistere fino alla fine Siutsou ed Atapuma, i quali fino a 10 km dal traguardo erano saldamente in testa. Nelle retrovie intanto l’Astana di Vincenzo Nibali metteva alla frusta il gruppo, facendo ‘’saltare’’ Valverde al primo attacco del siciliano, che diveniva per una decina di km maglia rosa virtuale della corsa. Gli entusiasmi però venivano subito bloccati, perché un attacco in contropiede di Chaves e Kuijswijk facevano emergere difficoltà nelle gambe di Nibali, che accusava 40’’ di ritardo da questa coppia; i due  andavano  a  riprendere prima Siutsou e poi lo stremato Atapuma, che vedeva svanire il sogno di una vittoria nella tappa più rinomata, dopo 210 km di gara. Nel finale la fatica emergeva visibilmente sul volto dei corridori, con Chaves che aveva le energie residue per aggiudicarsi la tappa in volata, mentre l’olandese della Lotto NL-Jumbo Steven Kruijswijk vestiva la maglia rosa, a discapito di un Nibali che però aveva solo 41’’ di ritardo, distacco che data la sua classe non rappresentava un problema.

Tappa 15

La quindicesima tappa era la crono scalata di 10,8 km che conduceva la carovana rosa all’Alpe di Siusi, dove secondo i pronostici Nibali avrebbe recuperato terreno sull’olandese, ma la corsa regalava un grande colpo di scena. Il  russo Foliforov viveva la sua giornata di grazia, e vinceva la tappa con pochi millesimi di vantaggio sul secondo classificato,  la maglia rosa Steven  Kruijswijk,  che appariva in una condizione stratosferica, riuscendo a dilatare i distacchi nei confronti di tutti gli avversari. Nibali viveva una giornata da ‘tregenda’, iniziata con una prestazione sotto tono che lo stava allontanando dalla maglia rosa, culminata con la rottura del cambio in seguito ad un salto di catena; la giornata non buona unita al forzato cambio di bici facevano perdere 2’10’’ al capitano dell’Astana, che sprofondava in classifica a quasi 3’ di distacco.

Kruijswijk contro tutti

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Oggi inizia la terza settimana, con Kruijswijk saldamente al comando, ma senza una squadra in grado di supportarlo adeguatamente in questo trittico finale di durissime salite in cui pochi metri di crisi possono trasformarsi in 10’ o 15’ di ritardo. Al suo inseguimento Chaves, apparso molto in forma e NIbali, che però appare meno brillante, oltre che visibilmente nervoso per quanto accaduto, anche se il siciliano ci ha spesso abituato a cambi repentini grazie alla sua fantasia tattica.

Sarà una settimana conclusiva tutta da seguire, con la sicurezza che ogni tappa potrebbe essere un capovolgimento totale di quanto visto nei giorni precedenti.

Classifica top ten:

1 Kruijswijk
2. Chaves  a 2’12”
3. Nibali a 2’51”
4. Valverde a 3’29”
5. Majka  a 4’38”
6. Zakarin  a 4’40’’
7. Amador a 5’27”
8. Jungels a 7’14”
9. Siutsou a 7’37”
10. Fuglsang a 7’55”

Ripercorri gli eventi della prima settimana cliccando questo link

(Fonte foto principale:  Bettini Photo)

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