Gigi Vidris: le vignette umoristiche e satiriche dell’artista istriano

gigi_vidrisAlla Casa del Ricordo, in Via di S. Teodoro a Roma, una mostra originale e particolare con esposte  le vignette artistiche di Gigi Vidris.

Inaugurata sabato 22 ottobre alla Casa del Ricordo, la mostra con i disegni dell’artista istriano, ha un sapore antico,  simbolo dell’Esodo giuliano-dalmata realizzata dal vignettista satirico  Gigi Vidris (nato a Pola nel 1897, morto a  Torino 1976).

3-vidris-esodo-foibeLe vignette, di proprietà del M. Luigi Donorà, comparvero quasi tutte sul settimanale satirico “El Spin” che usciva a Pola ogni sabato dal 20 ottobre 1945 al 14 gennaio 1947 e  raccontavano per immagini con ironia, sarcasmo e umorismo, le vicende politiche di quel tempo, cioè un  periodo compreso tra la fine della guerra mondiale  e la controversa definizione del confine orientale d’Italia,  con la successiva istituzione delle due zone A e B della Venezia Giulia e la firma del Trattato di Pace di Parigi.  Non entriamo nei fatti storici-politici, ci limitiamo a ricordare che il Trattato di Parigi fra l’Italia e le potenze alleate fu un trattato di pace, firmato a Parigi il 10 febbraio 1947 , tra lo Stato italiano e le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, che mise formalmente fine alle ostilità. Qui ci fermiamo, non entrando nel merito politico della questione.

polaLa mostra, curata da  Giuliana Donorà e organizzata dal Comitato Provinciale ANVGD Roma, è visitabile dal 24 ottobre fino al 12 novembre 2016.  Ha due intenti precisi:  il primo è quello di far conoscere uno degli interpreti più acuti e originali della cultura giuliano-dalmata del Novecento, poco conosciuta perchè rimasta per decenni patrimonio esclusivo delle comunità degli esuli. Il secondo obiettivo è quello di tracciare un vero e proprio excursus storico dell’esodo giuliano-dalmata attraverso le vignette esposte, pubblicate quasi tutte sul settimanale satirico “El Spin” che usciva  a Pola.

La città di Pola, il capoluogo istriano,  vide oltre il 90% della popolazione abbandonare le proprie case per non vivere sotto il regime jugoslavo di Tito. Queste vignette ironiche, satiriche, interpretano l’anima di una città sulla quale “sta calando l’ombra di una scelta irreversibile, le cui sorti stanno per essere decise altrove”.

Molte persone hanno avuto il desiderio di ricordare questi avvenimenti, la mostra soddisfa sicuramente la curiosità ed il ricordo di alcuni. Un omaggio ed un approfondimento dunque, voluto proprio dalla sua curatrice, la dottoressa Giuliana Donorà.

Si ringrazia: La Casa del Ricordo dell’Esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati – via di S. Teodoro , 72, Roma

di Alessandra Paparelli 

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