Gianroberto Casaleggio: oltre il limite del conosciuto

Casaleggio e Grillo

Saranno celebrati domani giovedì 14 aprile alle ore 11.00, i funerali di Gianroberto Casaleggio, cofondatore ed ideologo del Movimento 5 Stelle, morto ieri mattina presto.

 Era nato 61 anni fa, residente in un paesino vicino ad Ivrea; schivo, riservato, un “folle” visionario, secondo alcuni, un grande pensatore, secondo altri. Qualunque etichetta vorremo dargli, il suo pensiero sarà probabilmente compreso tra qualche anno. E non è un caso che il suo funerale, anche questo molto sobrio, verrà celebrato domani nella bellissima chiesa milanese di Santa Maria delle Grazie, un luogo molto particolare, dove i turisti ed i milanesi possono gioire e visitare l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, un uomo, un artista, un personaggio schivo e burbero, mai compreso completamente dagli uomini del suo tempo, mai voluto capire. Anche Leonardo aveva dei progetti straordinari, pensiamo alla viabilità ed al traffico dell’epoca, sempre bocciati per interessi “di bottega”. Tanti colpi di genio, per esempio quello di deviare il Naviglio, per evitare il prosciugamento estivo delle acque. Progetti bocciati, perchè il Duca di Milano, allora, Ludovico il Moro, doveva fare la guerra, distruggere e non “costruire”, quindi i denari dovevano servire “ad altro”.

Casaleggio

Un visionario, dunque, Casaleggio; era presidente e socio fondatore della Casaleggio Associati, cofondatore del Movimento, insieme a Beppe Grillo, in precedenza aveva ricoperto ruoli di amministratore delegato in società a forte indirizzo tecnologico. L’avvento della rete, l’intelligenza collettiva, la mobilità sostenibile, i materiali da costruzione alternativi, la conoscenza condivisa, l’ambiente, il risparmio energetico, “Siamo soliti condividere le opinioni con piccoli gruppi di persone, ma centinaia di migliaia di cervelli funzionano meglio”, e tanto, tanto altro ancora. Domani, i funerali, dicevamo. E questo suo “testamento biologico” che in poche parole, racconta tutto il pensiero, l’entusiasmo, la riservatezza di un sogno pragmatico ma anche folle e forse, proprio per questo, entusiasta: “Nel buio guardo le luci verdi dei macchinari e sento il brusio dei loro suoni meccanici, riesco a sentire il respiro della morte che si avvicina… Mille pensieri mi attanagliano. Non provo più emozioni nel seguire la politica e nemmeno nel leggere e nello scrivere da troppo tempo ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Abbiamo creato un sogno, un sogno meraviglioso; un sogno purtroppo incompleto. La politica dovrebbe essere qualcosa di più importante: per esempio le storie d’amore, l’arte, i sogni di quando eravamo bambini… Quello che posso portare con me sono solo i ricordi rafforzati dall’amore. Solo adesso ho capito che dobbiamo perseguire altri obiettivi che non sono correlati alla ricchezza. Non fermarsi a perseguire la ricchezza potrà solo trasformare una persona in un essere contorto. Questa è la vera ricchezza che ti seguirà, ti accompagnerà, ti darà la forza e la luce per andare avanti. La politica italiana deve diventare questo: amore per il prossimo, non per i soldi. Vorrei poter fare di più. Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo coinvolto e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Sono troppo sensibile. Ho bisogno di stordirmi per ritrovare quell’entusiasmo che avevo da bambino. Durante le ultime tre campagne elettorali sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i sostenitori della nostra idea, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. Per esempio quando saliamo sul palco e le luci si spengono e sento alzarsi forte l’urlo del pubblico, non provo quello che prova Beppe, che si sente inebriato dalla folla, ne trae energia e io l’ho sempre ammirato e invidiato per questo. Il fatto è che non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi sia contento al 100% di come sono andate le cose. So che c’è del buono in ognuno di noi e credo di amare troppo la gente, così tanto che mi sento troppo triste a vedere come è ridotto il nostro paese. Vi prego dal profondo dell’anima, diventiamo amore. Solo così potremo farcela. Non distruggete questo sogno, non distruggete l’Italia, non distruggete il nostro pianeta…” Gianroberto Casaleggio.

di Alessandra Paparelli

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