Gian Maria Volontè: spaghetti western e impegno sociale

G M VolontèOggi, 6 dicembre, ricordiamo la scomparsa di un grandissimo attore di cinema e teatro, come Gian Maria Volontè.

Considerato uno dei maggiori attori della storia del cinema italiano, gli rendiamo omaggio per doti straordinarie di recitazione, immedesimazione ed empatia con i personaggi recitati, per la presenza magnetica ed uno spessore di personalità incredibili. Tanto teatro, tanta televisione. Grandissimo successo personale e di pubblico, ricoprendo il ruolo del “cattivo” negli spaghetti western di Sergio Leone ( “Per un Pugno di Dollari” e “Per Qualche Dollaro in Più” ), successivamente icona come attore-simbolo del cinema d’impegno civile e sociale.

Recitò per Petri, oltre che per Sergio Leone appunto, per Monicelli, Lizzani, Amelio, Francesco Rosi: 57 personaggi in appena 23 anni di carriera. “Non scelgo veramente i miei ruoli: accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema”, questa la sua risposta, ogni volta che, intervistato, gli si poneva la domanda di come scegliesse una parte, un ruolo, un regista; diceva il regista Montaldo di lui “Ogni personaggio una cadenza, una camminata, una postura differente. E poi bastava uno suo sguardo o un suo silenzio. Aveva una potenza espressiva enorme… Che incanto“.

G Maria Volontè

Ricordare la filmografia è importante, sono decine e decine i film impegnati e di grande valore sociale, politico, civile, di spessore e grande elevatura, ricordarli tutti è impossibile; “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” regia di Elio Petri (1970), magnifico, “Sbatti il mostro in prima pagina”, regia di Marco Bellocchio (1972), “Cronaca di una morte annunciata”, regia di Francesco Rosi (1987) “Todo modo”, regia di Elio Petri (1976). Tanti, tantissimi, pietre miliari della cinematografia italiana e mondiale.

Gian Maria Volontè

Un grandissimo attore, scomparso ormai 21 anni fa. Un cinema, quello di Volonté , dove c’è un’Italia che lotta, combatte, non si arrende, che cerca di raggiungere una consapevolezza di sé. Un’Italia sempre in bilico, sempre “borderline”, esattamente come oggi, anzi peggiorata. Forse proprio per questo, contrariamente a quanto accade spesso in un Paese senza memoria come l’Italia, Volonté non è stato dimenticato, è stato compreso, gli sono state dedicate serate, eventi, filmografie, eventi culturali, una scuola di cinema che porta il suo nome, qui a Roma. Vietato disperdere e dimenticare un patrimonio tale; la galleria dei personaggi interpretati è quanto mai varia per caratteristiche sociali, geografiche, psicologiche: intellettuali ed operai, imprenditori e banditi, ricchi e poveri, aristocratici e proletari, rivoluzionari e potenti, uomini generosi e personalità profondamente egoiste. In poche parole, la nostra Nazione.

di Alessandra Paparelli

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