Gian Lorenzo Bernini: i 50 anni che sconvolsero Roma

b30228b3-ff95-4ea2-8f44-f116038f1863Oggi ricordiamo un grandissimo artista, soprattutto per Roma ma non solo, un vero patrimonio dell’umanità.  Il 7 dicembre 1598 nacque Gian Lorenzo Bernini, lo omaggiamo e ricordiamo per  I 50 anni che sconvolsero Roma, artisticamente, storicamente.  Bernini,  il grande scultore e architetto a cui si devono bellezze dal valore inestimabile come il colonnato di Piazza San Pietro.

Bernini  (1598-1680) è stato architetto, scultore, pittore, autore di teatro e scenografo. I contemporanei hanno riconosciuto e celebrato in lui il genio del secolo.  Descrivere tutta la sua storia artistica è impossibile in un breve articolo.  Possiamo però dire che Bernini rivaluta tutta la cultura come “ storia del riscatto ideale dell’umanità”.

Ogni pietra di Roma, ogni pezzo di marmo utilizzato per le splendide fontane, statue, chiese, sono  passeggiate nell’arte barocca,  sono testimonianze vive per Roma , che conserva meglio di qualunque altra città al mondo  il respiro profondo della storia dell’arte;  in questi giorni di feste, preludio alle vacanze natalizie, un consiglio per tutti, turisti e romani,  di riscoprire le testimonianze di epoche che tanta parte hanno avuto nel costruire la straordinaria immagine presente della nostra città.

Ciò che colpiva e che affascinava gli osservatori e che fece ben presto di Bernini un mito della sua epoca era l’uso del marmo, in un epoca in cui Roma era fulcro di grandi artisti, cambiamenti, evoluzioni;  colpiva il suo virtuosismo, il naturalismo estremo, la capacità di resa dei particolari anatomici, naturalistici, degli effetti materici e chiaroscurali, i suoi chiari riferimenti all’arte ellenica, alle splendide proporzioni dell’arte greca, riportata nei suoi capolavori a Roma.

L’Apollo e Dafne, su tutti, per ricordare un capolavoro, considerata la massima espressione artistica  già nei giorni dell’artista; Bernini  al tempo, dovette superare una fortissima opposizione, quella dei potenti  cardinali , i quali provarono a dire che quest’opera era troppo “vera, sensuale, naturalistica”, mancava di “decoro”.  Anche con il Caravaggio provarono a “moralizzare le opere”, tentare di bloccarlo, fermarlo.

Ma Bernini si oppose, continuò per la sua strada, cambiò  la storia del suo tempo, non si lasciò scoraggiare dalla forte opposizione dei cardinali.  “L’anima dannata” e L’anima beata”, sono due esempi meravigliosi di studi espressivi in marmo, mai nessuno aveva tentato di realizzare nel marmo uno stato d’animo temporaneo, un urlo;  Bernini blocca un “urlo”. Solo in pittura, Caravaggio, aveva dipinto e raffigurato uno stato d’animo così realistico e vero nel “Sacrificio di Isacco”.  Questi due busti sono conservati nella sede dell’Ambasciata di Spagna, a Piazza di Spagna, considerati il massimo studio di espressione artistico riportato sul marmo bianco.

Bernini lavora per Paolo V, in realtà sotto la protezione  del Cardinale Borghese. Proprio qui si snodano e vengono realizzati i capolavori assoluti.  Esplosione artistica che continuerà sotto Urbano VIII.  Una serie impressionante di capolavori prestigiosi, unici.  Per il cardinale Scipione Borghese, Bernini realizza Enea che porta il padre Anchise sulle spalle. Una delle prime opere del giovane Gian Lorenzo, definita “monumentale”, un ambizioso gruppo di tre persone.  Bernini diventa un “narratore” della storia, proprio con questa opera.  Restituisce le carni al marmo, evidenziando la “pelle”, quella tenera e paffuta del piccolo Ascanio, quella ormai matura di Enea, anziana di Anchise, il padre. Forse volendo raffigurare e porre l’attenzione  proprio sulle tre età dell’uomo e non solo focalizzando il fatto storico, Enea che scappa da Troia in  fiamme.
dbadfb39-6b15-4f39-b751-decae299b916A lui si devono i lavori del Baldacchino, nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, e tra i principali  capolavori ricordiamo: i Campanili, la  Cattedra di San Pietro , il Ciborio della cappella del SS. Sacramento, la Decorazione marmorea e scultorea della navata centrale, il celeberrimo Colonnato di Piazza San Pietro, la  Fontana di Piazza San Pietro, i  Palazzi Vaticani, la  Scala Regia e la Sala Ducale. 120a7986-4b4f-4e5f-bd2a-01435ecfa31f

Piazza del Popolo, Porta del Popolo facciata verso la piazza;  Palazzo del Quirinale, la Loggia delle Benedizioni ed il Torrione.  Decine di statue, chiese, altari, facciate, splendide fontane, il Ponte Sant’Angelo, ponte storico di accesso per i pellegrini che si recavano a Castel Sant’Angelo.  Le opere conservate nella Galleria Borghese, meravigliose, Il Ratto di Proserpina, decine di statue e di gruppi marmorei, busti.

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258a7ffd-9239-401f-8cf2-4bfb04263f43La fontana del Tritone, a Piazza Barberini, la Fontana delle Api, commissionata anche questa da Urbano VIII, incrocio tra Via Veneto e Piazza Barberini, L’Obelisco della Minerva, conosciuta dai romani come la Statua dell’Elefantino. 11906a3b-9181-4971-acf5-847462a714d1Tante, tantissime sono le opere, i dipinti, gli studi, le statue, le fontane (Piazza Navona, con la Fontana dei Fiumi e la Fontana del Moro), le diatribe con il Borromini.   Lo ricordiamo con centinaia di opere, come l’artista e personaggio dominante del 600 italiano, del Barocco romano.  Ultima curiosità, Gian Lorenzo Bernini è sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il celeberrimo artista,  riposa nella semplicissima tomba di famiglia posta in un gradino sul lato destro dell’altare maggiore. L’iscrizione su marmo dice  “La nobile famiglia Bernini qui aspetta la Resurrezione“.  Semplicità, una grandissima lezione.

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