Gay e pallone, problema sportivo o culturale?

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Perché solo nel calcio esiste il problema omosessuali? In moltissimi altri sport di squadra la diatriba se esistano e, nel caso, se debbano dichiararsi neanche si pone. Nel calcio invece la questione ritorna periodicamente. Certo la copertura mediatica del calcio in Italia è superiore a qualsiasi altro sport e quindi la presunta omofobia latente nel pallone viene amplificata a dismisura. Si può anche affermare che il calcio sia considerato uno sport prettamente maschile e una presenza omosessuale possa essere vista, a torto, come un’anomalia. Esistono però anche altri sport che sono considerati solo per “veri uomini”, come il rugby o il basket.  L’argomento omosessualità in questi contesti non viene mai toccato.

Antonio Cassano dopo aver dichiarato: ” I f***i? Spero che in nazionale non ce ne siano”, ha ribadito una seconda volta le sue scuse nei confronti della comunità omosessuale: “I gay? Ora ho capito la differenza tra le parole, non volevo offendere nessuno. Quello che ho detto era in buona fede, in un momento scherzoso. Per me ciascuno è libero di fare quel che vuole. La parola omofobia nella dichiarazione di scuse non l’ho scelta io, ma il concetto è esattamente quello”.

Il problema forse, come si evince dalle stesse parole del nazionale azzurro, non è sportivo ma culturale. In fondo si dice spesso che il calcio sia lo specchio della nostra società: l’omofobia potrebbe non essere nel pallone, ma nella vita di tutti i giorni.

 

 lastampa.it

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