Flussi energetici e blocchi emozionali. Scopriamo il nesso

F40F3C13-73A3-4CB1-AD22-C156889245E9La nostra povera collega Valentina Clavenzani si è “incriccata” a causa di un maledettissimo torcicollo d’Oltremanica.

A nulla sono valse le “dotte dissertazioni” della simpatica vicina Thi, che invano ha cercato di spiegarle il nesso fra flussi energetici e blocchi fisici.

La lontananza dagli empatici italiani, l’assenza di analgesici ma soprattutto il dolore cane, hanno avuto la meglio. Comprensibile no?

Oggi a distanza di qualche giorno, io e Carlo Lesma, cercheremo di fare chiarezza sul nebuloso concetto piombato tra capo e collo “dolorante” di Valentina.

Cosa sono i blocchi energetici?
Il corpo umano, non è soltanto un corpo fisico ma è avvolto da un campo energetico intimamente connesso dalla nostra coscienza – a tutti i livelli fisico-sensoriali – all’energia vitale.

Uno dei primi a parlare di questa connessione fu Wilhelm Reich (medico, psichiatra e psicoanalista allievo di Sigmund Freud), secondo il quale tutto ciò che accade nel corpo ha un corrispettivo nella mente e viceversa.

Questa corrispondenza tra mente e corpo dà l’avvio alla formazione dei tratti caratteriali e a vissuti emozionali che si esprimono nella forma, mobilità e rigidità del corpo.

Tale concetto si ritrova anche nella medicina omeopatica, nella medicina cinese, nell’agopuntura e nella medicina ayurvedica.

Gli orientali utilizzano i meridiani, ovvero dei luoghi, delle mappature, dove ci sia la possibilità di avere accesso attraverso il tocco all’interscambio dinamico proprio del sistema energetico umano.

Su questi punti si lavora attraverso l’agopuntura, la riflessologia plantare e la digitopressione.

I blocchi energetici
Per mantenere integro il nostro campo energetico dovremmo cercare di affrontare le emozioni nel momento presente.
Eppure, spesso intrappoliamo le nostre preoccupazioni a livello inconscio.

I pensieri ed i sentimenti negativi vengono così memorizzati nei nostri centri energetici e possono innescare dei disturbi a livello fisico, sia moderati sia di maggiore entità.

Questi blocchi infatti impediscono all’energia – che in termini psichici è una emozione – di circolare liberamente nel corpo.

In tal caso non riusciremo ad essere autoaffermativi ed ad autoregolarci.

Il torcicollo di Valentina, a meno che no sia scaturito da un colpo di freddo, è un chiaro esempio di blocco emozionale.

Quali sono i blocchi energetici più comuni?
Elenchiamo a seguire alcune delle cause dei blocchi energetici
1) Reprimere le emozioni
2) Incapacità di comunicare
3) Incapacità di perdonare

Ognuno di essi coinvolge una parte del corpo. Parliamo così di blocco orale, blocco cervicale, toracico, pelvico, blocco diaframmatico.

Da cosa potrebbe dipendere il blocco cervicale di Valentina?
Secondo la teoria dei flussi energetici, il blocco potrebbe scaturire dalla ambivalenza tra rinuncia e sfida e si accompagna ad atteggiamenti molto doveristici e moralistici.

Valentina vive in una città che non ama particolarmente, ma cerca probabilmente di iperrazionalizzare la realtà delle cose con una sorta di distacco emotivo.

Ciò le avrebbe provocato delle tensioni della parte alta delle spalle ed è imputabile ad una grande costrizione alla libertà personale e ad un grosso senso di responsabilità.

Ovviamente si tratta di teorie, però effettivamente a volte dietro alla nostra difficoltà al cambiamento sta qualcosa che non passa dalla mente, ma parte dal corpo e poi arriva alla mente.

Come si eliminano i blocchi?
Grazie alle giuste tecniche di concentrazione, meditazione e respirazione consapevole, è possibile sciogliere i fastidiosi blocchi.

Come prima cosa occorre avere consapevolezza del sé e del proprio corpo; riconoscere ed accettare le proprie sensazioni, anche le più complesse (ci vuole tanto esercizio e tanta costanza).

Poi si può procedere (in allegato troverete un interessante audio di Carlo Lesma).

Rilassarsi, concentrarsi sul respiro e rallentare sono ottime soluzioni per recuperare la calma ed allontanare lo stress.

Tecniche
Ci sono diverse pratiche che consentono di lavorare sui blocchi. Una di esse è la Mindfulness, una pratica di consapevolezza che grazie ad alcune specifiche tecniche e precisi esercizi, tra cui la respirazione consapevole, ci aiuta a vivere il momento presente, a non temere le emozioni.

La respirazione è comunque alla base di tutto.
Sembrerà banale ma non è così. Spesso infatti abbiamo un respiro corto, interrotto. Per sciogliere i blocchi dobbiamo concentrarci sugli stessi in modo consapevole, come se l’aria fosse un’energia viva, dotata di intelligenza propria.

In questo caso, la respirazione consapevole “entra” attraverso il blocco e prova a riconoscere la sua origine.

Una volta identificato, bisogna respirare attorno e dentro la zona colpita dal blocco, facendo attenzione alle sensazioni che emergono.

Riusciremo sicuramente a sciogliere i ristagni emotivi, riconoscendo i traumi e lasciandoli fluire.

Attraverso la meditazione e la visualizzazione possiamo agire sui blocchi e sulle emozioni negative che a cascata vanno a colpire le parti più deboli sia a livello viscerale sia strutturale.

Come sappiamo infatti, le emozioni si “scaricano” anche a livello somatico.

Se da un lato però dobbiamo portare fuori le nostre emozioni, dall’altro è bene non concentrarsi troppo su di esse, soprattutto se si tratta di emozioni particolarmente pesanti, perché più ne parliamo più portiamo energia e forza in quel processo negativo, amplificandone l’intensità anziché liberandocene. Interessante leggere a tale proposito il libro “Ascolta il tuo corpo” di Lise Bourbeau.

Tapping EFT ( Emotional Freedom Techniques)

Si tratta di seminari sportivi (e non solo, ci sono anche laboratori di varia natura) di gruppo, della durata di qualche giorno durante i quali si lavora sul proprio sé.

Durante i corsi si punta a sfruttare per così dire l’energia che si crea nel lavoro in gruppo, utile a trasformare in nuova energia i blocchi e i condizionamenti che ci separano dalla meta.
I seminari di EFT sostanzialmente ti portano all’estremo per provocare un collasso, un cortocircuito di pensieri utili a rigenerare la nostra emotività.

Altre tecniche di sblocco
Infine possiamo completare l’opera grazie allo stretching, l’ascolto di una buona musica, l’esercizio fisico, ma anche fare l’amore ha la sua grossa importanza…..
Tutto chiaro Valentina?

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