Fitness e nuove opportunità di lavoro

Jazzercise411-tSa-846X378In un momento di grave crisi economica come quello che sta attraversando il nostro Paese, il settore del fitness sembra essere parzialmente in grado di reggere l’effetto disastroso dei mercati.

Affrontiamo il tema con il giovane imprenditore romano Luca Travaglini, il quale non solo ci parla della chiave del suo successo, ma ci spiega come trasformare un’idea in opportunità di lavoro in grado, almeno in parte, di farci uscire dall’impasse e dallo stallo economico attuale.

La più ovvia delle domande: chi è Luca Travaglini?

Luca Travaglini (foto sotto) è un ragazzo di 35 anni laureato in legge presso l’Università di Bologna.

Dopo il percorso di praticantato legale presso uno studio legale bolognese ,ho deciso di iniziare a lavorare in proprio prendendo in gestione un’edicola. Successivamente ho svolto una serie di lavori manuali poco creativi, per poi passare al settore fitness, inizialmente come collaboratore di un centro, poi come imprenditore, fino a gestirne contemporaneamente diversi.

Con l’avanzare dell’età e della maturità professionale, ho sviluppato diverse idee e società, tra cui appunto quest’ultima chiamata “ fitnessway”. Si tratta di una scuola che organizza svariati percorsi formativi: da quello per diventare istruttore, personal trainer, animatore, ecc. fino a corsi più commerciali, come quello per consulenti fitness e club manager (direttore centro fitness).

La società che ho creato, inoltre, offre consulenza e gestione ai centri committenti, attraverso consigli mirati che aiutano a risanare o migliorare il modello gestionale esistente.
Tengo a precisare che la società non nasce per andare a coprire un servizio che non veniva servito: i competitor ci sono e alcuni sono anche bravi.
Cosa ha reso la nostra una buona società, è il fatto che sia ben piazzata sul mercato, grazie all’ampia offerta di corsi e partnership (anche istituzionali) e possibilità per i corsisti di avere (superato l’esame finale) un attestato di qualifica tecnica aderente allo standard Snaq (acronimo di Sistema Nazionale di Qualifica dei Tecnici Sportivi della Scuola dello Sport del Coni).

La società è seria, stabile e si è posizionata sul mercato in maniera forte, sfruttando tutti canali pubblicitari disponibili (social, blog, forum, fiere ecc.). Ad esempio è presente su Facebook (oggi vi sono circa diecimila fan), con cui condivide articoli pubblicati, stesi e redatti dai formatori della società stessa ogni settimana.

Nel tuo percorso hai incontrato più ostacoli, in questo caso elencacene qualcuno, oppure hai avuto la strada spianata? A livello economico hai avuto agevolazioni?

Non ci sono state grosse difficoltà. Mi è venuta un’idea, ho ricostruito i passaggi necessari per realizzarla e sono partito. Per il resto è una società autofinanziata, non mi ha aiutato nessuno.

Qual’è il “motore propulsore” che spinge un giovane della tua età a buttarsi a capofitto in un progetto, per certi versi titanico. Oggi spesso i giovani sono apatici e privi di idee. Non sembra affatto il tuo caso.

Il motore propulsore, come per tutti gli imprenditori, è il piacere che la propria idea abbia un riscontro positivo sul pubblico.

Come si possono conciliare gli interessi economici di un imprenditore “liberista”, come tu stesso ti definisci, ad obiettivi socialmente utili?

Vanno di pari passo. Gli obiettivi sociali sono poi tantissimi, perché il fitness è un mercato che macina miliardi e non è ancora ben assestato in Italia. Ad oggi c’è molta disconoscenza, confusione e poca professionalità del settore. Non dico che non ci siano buoni professionisti, ma la loro distribuzione non è omogenea, né diffusa, anche perché la maggior parte dei tecnici (istruttori) si limitano ad avere al massimo una specializzazione.

Fitnessway ha l’obiettivo di far crescere non solo i tecnici, ma anche gli imprenditori ed i manager del settore, che in molti casi non sanno gestire in maniera ottimale i propri centri, creando così dei grandissimi vuoti che vengono coperti da catene molto più organizzate, sia internazionali che nazionali, che riproducono il modello gestionale vincente all’infinito. Nessuno li contrasta perché non ci sono competitor o perché la maggior parte dei manager ignora la modalità gestionale giusta. Aiutare la crescita nostra e quella di altre società parallele è socialmente importante per l’economia e per la creazione di posti di lavoro.

Luca Travaglini è un pilota o un pioniere? f402acb5e7

In realtà i consulenti di gestione sono sempre esistiti, in questo caso non mi definirei pioniere, però posso fregiarmi di una sorta di pionierato sul fatto che tra i corsi organizzati da fitnessway vi è un corso per club manager che svela senza limitazione alcuna tutte le tecniche diffuse per poter gestire un centro nei momenti di gloria e di carestia. Vedendo l’offerta della concorrenza, seppur buona, posso serenamente dichiarare che un corso così completo, ad oggi, non è mai stato organizzato.

La crisi economica colpisce soprattutto le piccole società, le tue invece sembrano passare indenni attraverso i nuvoloni di tempesta. Qual è la ricetta del tuo successo e come riesci a galleggiare?

La crisi si sente, ma per chi lavora bene la crescita prosegue, magari con punti percentuale inferiori, ma c’è sempre. Chi non sa gestire i propri centri, utilizzando tutti i canali per acquisire e mantenere sano l’interno , non solo non cresce, ma neanche si stabilizza. In quel caso arriva il fallimento, che lascia campo aperto a chi riesce a gestire anche in tempi di crisi e si espande, creando catene.

A chi si rivolgono i tuoi corsi e quali sono i costi?

A Fitnessway si rivolgono un po’ tutti: dai laureati in scienze motore, ma anche persone che amano il fitness e decidono di prendere un attestato per diventare tecnici. Ci sono addirittura persone interessate a capire ciò che bisogna fare durante l’allenamento, dunque per pura cultura personale, oltre ai professionisti in materia di gestione dei centri (manager ed imprenditori).

Per quanto riguarda i prezzi, la bravura è stata quella di posizionarsi ad un livello intermedio, che consente al corsista di acquistare il servizio formativo senza pensarci troppo su e contestualmente ottenere (al superamento dell’esame finale: per niente scontato) un attestato di eccellente caratura. Questo permette alla società di continuare a governare e guardare con serenità al suo futuro.

Quali sono le ultime innovazioni nel settore fitness?

Ci sono innovazioni ogni anno, basta andare alle varie fiere nazionali ed internazionali. Alcune servono a smuovere un po’ il settore del mercato, altre sono vere rivoluzioni e danno linfa vitale al settore. Una di queste è stata la Zumba, prima ancora ci fu lo Spinning. Le vere grandi rivoluzioni avvengono ogni 10 anni circa. Aspettiamo la prossima. La mia società è sempre in allerta e pronta ad accogliere le novità ed i cambiamenti.

Il fitness è sempre più a portata di tutti?

Assolutamente si. Mentre prima la palestra era elitaria, oggi, grazie anche alla concorrenza, sono scesi molto i prezzi ed il fitness è diventato accessibile a tutti. In alcuni casi, questa accessibilità ha compromesso la qualità in quanto l’imprenditore, per poter rientrare nei costi, deve ridurre la portata del servizio. Non è un ragionamento che adottiamo noi e rimaniamo comunque del nostro avviso, non facendoci allettare da abbonamenti che sfiorano cifre ridicole (99 euro per un anno di palestra). Ciononostante continuiamo a crescere, dunque è una formula vincente.

Consiglieresti pertanto alle giovani leve in cerca di occupazione di rivolgersi al settore fitness?

Certamente. Ci pervengono curriculum estremamente vari e ho fatto migliaia di colloqui a giovani laureati in filosofia, ingegneria, storia dell’arte ed anche diplomati.

Questo mi fa capire, almeno per quanto riguarda la parte manageriale, che il fitness si può sposare con qualsiasi tipo di laurea. In questo caso dico “ragazzi, se avete buone menti, ricettive al management, il fitness ha bisogno di voi”. E’ un’industria che macina miliardi e potrebbe farne di più’. Gli imprenditori del settore hanno disperato bisogno di buone menti che riescano a gestire un centro ed avere idee innovative. Sul profilo tecnico invece ci vuole tanta passione. “Se c’è, non fatevi scappare l’occasione” perché un buon personal trainer, con tutte le carte in regola, può avere tante occasioni. Per uno specializzato di alto livello il rientro economico è ingente.

Ovviamente tutto deve andare a braccetto con la buona capacità di promuoversi e pubblicizzarsi: se sei un genio ma non riesci a farlo capire ai tuoi interlocutori, farai sempre la fame.

Un celebre aforisma recita “lavorare meno, lavorare tutti”. Cosa pensi di questa affermazione?

Il mercato deve essere aperto a tutti, ma deve essere meritocratico. Rimane sul mercato solo chi se lo merita, chi non se lo merita viene mandato via, espulso rapidamente perché non c’è spazio per tutti.

Si dice che nel lavoro c’è la possibilità di trovare sé stessi. Luca cosa ha scoperto e trovato di sé? Riusciresti a vivere senza lavorare?

Io ho trovato quello che sono sempre stato: una persona curiosa, che ad oggi oltre alla gestione dei centri fitness e di Fitnessway ha ancora 5 progetti da mettere in cantiere entro il 2015. Il primo partirà nel giro di un mese, sempre nel settore fitness (a cui vorrei dedicare ancora tanto tempo) e lo definirei “sociale”.

Mi contraddistingue la curiosità appunto. Nel lavoro ho trovato la mia identità. Sono uno che non ama fare il dipendente, non sono un gregario, sono uno che ama sviluppare le proprie idee e raccoglierne i frutti. Nella mia vita non ho mai avuto un contratto di lavoro, se non quello delle mie aziende. C’è stato un momento della mia vita in cui ho messo addirittura in discussione le mie qualità. Sembrava che nessuno mi volesse e che non potessi dare nulla al mondo del lavoro. Poi le coincidenze della vita mi hanno portato ad affiancare diversi professionisti, uno su tutti, che hanno svegliato in me una consapevolezza ormai sopita. Oggi sono un fiume in piena! Luca pensionato non esiste, solo l’infarto mi potrebbe sottrarre al lavoro!

Parliamo adesso di cifre. Ce ne potresti snocciolane qualcuna relativa al settore?

Fitnessway ha circa 30 collaboratori, calcolando tutte le figure professionali. I corsi sono sempre pieni. Si svolgono nei centri congressi più prestigiosi ed ogni volta abbiamo grandi feedback. Il corso ha un limite di 25 partecipanti, ma arriviamo sempre oltre e siamo costretti a chiudere le iscrizioni in anticipo. Per quanto riguarda gli iscritti nelle palestre, sono migliaia (ma non dico di più). Dal punto di vista economico c’è comunque una costante evoluzione.

In che modo pianifichi e organizzi il tuo lavoro. Fai tutto da solo?

Io sono un imprenditore e conosco il fitness sotto il profilo manageriale e un po’ anche sotto quello tecnico. Ma a ognuno il suo. Io rivesto il ruolo del l’ideatore, del marketer e del pubblicitario. Altre persone sviluppano la parte burocratica e tecnica. Il rapporto con lo staff è fantastico, sono coesi ed entusiasti. Io do l’idea e attendo che loro vadano avanti. Ascolto sempre con interesse i loro suggerimenti.

Il tuo è un lavoro stimolante. Cosa ti piacerebbe fare in alternativa?

A prescindere dalle palestre, il mondo dell’online mi affascina moltissimo. Non svelo nulla, ma di certo l’online è il mio futuro.

Bertrand Russell sosteneva “Vi sono due specie di lavoro: la prima consiste nell’alterare la posizione di una cosa su o presso la superficie della terra, relativamente a un’altra cosa; la seconda consiste nel dire ad altri di farlo. La prima specie di lavoro è sgradevole e mal retribuita; la seconda è gradevole e ben retribuita, ed anche suscettibile di infinite variazioni.

Qual’è la tua filosofia?

La mia filosofia e quella di scoprire il più possibile e maturare in certi campi. Non sono un saturatore di mercati, quando vedo che il mercato è saturo, mi viene la voglia di chiudere le società e spostarmi altrove. Mi piace aprire nuovi mercati e se esistono già, mi piace dire la mia.

di Simona Mazza

1 risposta

  1. Personal Trainer Authority

    Salve,

    ho letto il post e mi permetto di inserirmi nella discussione per segnalare che ho scritto un post su questo tema che potete trovare qui:

    Corso Personal Trainer

    e contiene diverse informazioni che – mi auguro – possano essere utili.

    Spero di avere fatto cosa gradita.

    Grazie per l’ospitalità.

    ——

    Michele

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