Finita la primavera araba si teme una vittoria dell’integralismo

donna-velata1

In molti avevano sperato che gli avvenimenti degli ultimi mesi in Nord Africa avrebbero portato ad una svolta democratica. In Egitto giovani e non solo, organizzati attraverso i social network, si sono uniti all’esercito per rovesciare il governo Mubarak, per poi scendere in piazza quando gli stessi militari si sono rifiutati di lasciare il potere. Dopo le manifestazioni di piazza Tahir si sperava che il popolo egiziano, attraverso il voto, avrebbe dato una svolta laica e democratica al proprio paese.

I primi dati invece segnalano che i partiti islamici hanno conquistato il 65% dei voti di lista nella prima fase delle elezioni legislative, che si concluderanno a gennaio. I fratelli musulmani hanno ottenuto il 36,62%, gli integralisti salafiti di Al Nur, fervente sostenitore di un rigoroso asservimento alla legge islamica, il 24,26% e i moderati di Al – Wasat il 4,27%.

Gli scrutini, seppur incompleti, permettono di fare delle previsioni sul futuro dell’Egitto. Con i democratici che ottengono un bassissimo numero di seggi, nella migliore delle ipotesi, si instaurerà un governo democratico, ma non laico, supportato dai militari come succede in Turchia. In alternativa, invece, il fondamentalismo avrà il sopravvento e il governo, seguendo la sharia in modo fin troppo letterale, annullerà tutti gli sforzi fatti dal popolo egiziano per ottenere le libertà fondamentali che agognavano.

Matteo Testa

foto: sharmegitto.wordpress.com

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.