Fiat Pomigliano: lettera aperta contro il monsignore dei deboli

l43-beniamino-depalma-vescovo-130708165526_bigLa Fiat ha inviato una lettera di fuoco al prelato di Nola, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, in cui si critica la posizione di monsignor Beniamino Depalma, reo di aver appoggiato le “tute blu” di FIOM , durante una manifestazione. L’episodio si e’ verificato la mattina del primo dei due sabato di recupero forzato imposto dalla Fiat.

Per l’occasione Depalma si era unito alla protesta dei lavoratori “violenti” contro l’azienda.

A dire il vero, la risposta dell’arcivescovo e’ stata alquanto pilatesca ed è per questo che il monsignore ha subito replicato di suo pugno: “No, dottor Figliuolo, io non sto dalla parte dei violenti, ne’ volontariamente, ne’, come dice lei, involontariamente. Bisogna provare in ogni circostanza, anche la più burrascosa, a mettere le persone intorno allo stesso tavolo. Un vescovo, un pastore, non è un dirigente d’azienda: quando vede e sente uomini gridare, ha l’obbligo morale di andare a vedere e sentire con i suoi occhi e con le sue orecchie”.

A difesa di Depalma si è levato il coro degli operai Fiat, dei sindacato e del deputato pd Massimiliano Manfredi, il quale ha ribadito in una nota, il  tradimento del referendum sulla libera scelta del sindacato, da parte della Fiat.

Ricordiamo che gli operai lottano da anni per essere reintegrati in azienda (Fiat aveva escluso Fiom dal sindacato e allontanato i lavoratori tesserati) e oggi corrono seriamente il rischio di essere esclusi dal ciclo produttivo. Pericolo tanto più concreto, per il semplice fatto di essere supportato dalle istituzioni.

di Simona Mazza

foto: Lettera 43

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