Elezioni amministrative: per chi votare?

sindaco di romaDomenica 5 giugno in diverse città italiane si terranno le elezioni amministrative. La sfida più interessante, per numero di elettori, per importanza e caratteristiche che contraddistinguono la capitale d’Italia, si terrà probabilmente a Roma.

Candidati sindaco, e propri portaborse, impegnati a convincere quei romani che, dopo l’inchiesta “Mafia capitale”, con gli arresti e le implicazioni politiche che hanno coinvolto una buona parte della giunta capitolina, ancora una volta confidano nella politica onesta.

Cittadini che non abbandonano il sogno di essere governati da politici incorruttibili, ricchi di spirito di servizio e di attitudine verso il sociale. Anche se il timore è quello di essere invece amministrati nuovamente da presunti governanti, colmi soltanto di boria e voglia di potere.

Elettori, dunque, pronti ad andare alle urne; in gran parte, già decisi e schierati verso un candidato piuttosto che l’altro ed indecisi, invece, in attesa di quell’ultimo messaggio che possa veicolarli verso il candidato “migliore”.

Già, il candidato migliore. Ma come si fa a riconoscerlo tra la miriade di informazioni, vere e false, che ci giungono attraverso i media ed il web?

Non è facile. Soprattutto se non si è coinvolti ideologicamente verso l’uno o l’altro. In questo caso basta seguire l’indicazione del partito o dell’ideologia che egli, o ella, rappresenta e il gioco è fatto. Ma non sempre è cosi automatico.

Lunedì scorso, in prima serata, su Sky, si è tenuto il confronto a cinque tra i candidati alla poltrona di sindaco della città eterna:

Virginia Raggi – avvocato civilista, consigliera comunale uscente, membro del Movimento 5 Stelle;

Roberto Giachetti – iscritto al Partito Democratico, giornalista, vicepresidente della Camera dei deputati, liberale, liberista e ambientalista;

Giorgia Meloni – politica, giornalista, presidente di Fratelli d’Italia, nazionalista, euroscettica, ideologicamente di destra, sostenuta dalla Lega;

Alfio Marchini – politico, imprenditore, leader della lista omonima, sostenuto da Forza Italia e da La Destra di Storace;

Stefano Fassina – politico, economista, membro di Sinistra Italiana;

i temi del dibattito, condotto dal giornalista Gianluca Semprini, sono stati molti e tutti coinvolgenti.

Tuttavia, gli argomenti che hanno acceso e caratterizzato la sfida per la poltrona del Campidoglio sono stati le buche, il traffico, la sicurezza, i rifiuti, i campi Rom, il debito comunale e le municipalizzate.

Secondo il quesito dell’emittente effettuato tra i propri telespettatori, la Raggi, con il 43% delle preferenze ricevute, avrebbe vinto il confronto; battendo Giachetti, fermo a quota 20%, la Meloni giunta terza al 19%, Marchini, quarto al 13% e Fassina, ultimo con il 5%.

Ma tralasciando il gradimento ricevuto dai telespettatori della pay tv, probabilmente influenzato anche dalla presenza dei candidati sull’emittente stessa nelle ultime settimane, quello che più si desumeva dal confronto a cinque era la mancanza di coinvolgimento da parte dei candidati di sesso maschile verso il ruolo di primo cittadino, che in caso di vittoria dovrebbero andare a ricoprire.

Fassina, Giachetti e Marchini, durante il confronto, sembravano più dei relatori annoiati di un convegno sulla supercazzola piuttosto che degli aspiranti sindaci di Roma. A differenza della Meloni e della Raggi agguerrite nel dibattito e attente a replicare ad ogni domanda del cronista.

La partita per la poltrona del Campidoglio se la giocheranno senza dubbio le due signore. Oltre a non esserci mai stato un sindaco donna, le due candidate di sesso femminile trasmettono la conoscenza dei settori da amministrare: penso alla sicurezza e ai campi Rom; la determinazione nell’affrontare le questioni delicate: come quelle relative alle municipalizzate AMA e ATAC, al debito e ai dipendenti comunali; la competenza e l’efficacia: per buche e traffico.

Insomma, crediamo che questa volta la caparbietà e la gradevolezza, che contraddistinguono le due candidate donne, aiuteranno anche la nostra bella Roma ad uscire dalla crisi in tailleur, azzurro o stellato.

Roma, maltrattata e vituperata da tanti politici, è la capitale d’Italia e merita rispetto. Il rispetto che si deve ad una mamma.

di Enzo Di Stasio 

foto: ilfoglio.it

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