Donald Trump recupera lo svantaggio su Hillary Clinton

0401trumpblack01Elezioni Usa 2016: i sondaggi danno Donald Trump in risalita, contro al sua rivale Hillary Clinton.

Secondo Reuters/Ipsosm, Trump si sarebbe avvicinato alla Clinton con un distacco di uno o due punti.

Certo, sono solo sondaggi, fatti per di più a livello nazionale e non statale, ma il dato di una risalita di Trump, è piuttosto evidente. Trump ha rimescolato le sue carte, cambiato i responsabili  della sua campagna elettorale, ma soprattutto è molto più presente sulle scene di Hillary Clinton.

Trump continua la sua campagna elettorale in modo capillare battendo con due comizi al giorno tutte le città d’America, partendo dagli Stati più ostili a lui, quelli che hanno sempre votato i democratici e a cui quest’anno vuol far cambiare colore.

La Clinton infatti se si esclude qualche sporadica apparizione, non appare davanti ai media da quasi un mese, e questo malignare possibili problemi di salute, oppure che in questo momento eviti che la sua immagine venga attaccata a causa dei noti problemi come l’emailgate, continuano a uscire nuovi elementi d’accusa, o la crisi di Bengasi, a cui si vanno ad aggiungere nuove accuse per le donazioni ricevute alla sua fondazione, quando era Segretario di Stato durante la  Presidenza Obama.

“The Donald” Trump nel frattempo ha cercato, si è dato da fare, per coinvolgere i repubblicani moderati e ma soprattutto le minoranze come afroamericana. L’appoggio degli afroamericani è fondamentale, per la campagna elettorale, e a Detroit, città piegata dalla crisi economica, la General Motors ha fallito nel 2009, Trump  ha sostenuto  che  sarebbe un presidente migliore di Clinton per gli afroamericani, perchè anche loro, come tutti i lavoratori americani,  sono vittime della crisi economica voluta dalle banche sostenute dai dai democratici .

Incontrando il Presidente messicano Enrique Peña Nietoo ha fatto pensare ad una ammorbidimento delle politiche di Trump nei confronti dell’immigrazione clandestina proveniente dal Messico, e sulla costruzione del famoso “muro”, attegiamento subito smentino nel suo durissimo discorso a Phoenix dove i toni sono tornati quelli di sempre.

C’è anche chi fa notare che i confini con il Messico, sono il punto debole per quanto riguarda l’arrivo di ingenti quantità di cocaina negli USA, i famosi tunnel usati dai Narcos, e questo avviene anche utilizzando le rotte dell’immigrazione clandestina. Un grave problema di sicurezza e aumento della criminalità come sta avvenendo negli gli Stati di confine come l’Arizona e il New Mexico.

Qualche commentatore più attento ha fatto notare come Trump con un incontro di alto livello, abbia voluto far vedere di essere in grado di proporsi come un politico in grado di negoziare, anche a livello internazionale, rimanendo però sulle sue posizioni all’interno del suo paese.

In USA gli elettori non eleggono il presidente americano direttamente, ma attraverso il Collegio elettorale, un’assemblea che rappresenta ciascuno dei 50 stati e nel Distretto di Columbia in base al numero dei legislatori che hanno al Congresso.  Fin’ora la Clinton era in vantaggio,  di circa 332 voti a 206. Quindi Trump al momento è molto lontano dal fatidico numero di 270 elettori a suo favore per diventare Presidente.

Faticosamente Trump sta consolidando il sostegno tra l’elettorato repubblicano, circa il 75% , inferiore però a quello previsto, che dovrebbe superare l’80%,  mentre al contrario aumenta nell’elettorato una immagine  negativa  di Hillary Clinton che però continua ad rimanere avanti nei sondaggi.

Insomma è sempre più chiaro che nessuno dei due candidati piace all’elettorato americano.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.