Divieti, regolamenti e distanze. Come sarà l’estate 2020 sulle spiagge

Quella che ci attende sarà, senza dubbio, un’estate diversa da tutte le altre. Seppure la situazione della pandemia nel nostro Paese appare in fase di netto miglioramento, bisognerà probabilmente attendere ancora diversi mesi prima di tornare alla piena normalità.

Anche le vacanze perciò, saranno in certa misura condizionate da regole, divieti e precauzioni per evitare la diffusione del contagio da Coronavirus. A destare maggiore attenzione sono, ovviamente, i luoghi vacanzieri più predisposti a generare affollamento di persone e quindi, potenzialmente, a creare maggiori rischi relativamente alla circolazione del virus. Su tutti, la spiaggia, uno dei simboli dell’estate italiana e della voglia di aggregazione.

Per questo, Inail, Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, hanno redatto ed approvato un documento tecnico nel quale sono esposte linee guida e regolamenti per il turismo nelle spiagge, sia per quanto riguarda gli stabilimenti balneari che per le spiagge libere. Il testo tocca molti punti focali della questione, interessandosi degli aspetti pratici relativi agli spazi, ma anche dell’organizzazione generale a cura dei gestori dei lidi.

Innanzitutto viene sottolineata la necessità di regolamentare gli accessi, per evitare affollamenti. A tal proposito bisognerà stabilire un numero massimo di persone che potranno accedere contemporaneamente e, a quel punto, garantire l’entrata attraverso la prenotazione obbligatoria che il cliente dovrà effettuare online o tramite app. In questo modo, secondo i redattori del regolamento, sarà anche possibile effettuare il tracciamento dei contatti di un turista che dovesse in seguito risultare positivo al virus. Per consentire comunque l’entrata a più persone, è stato suggerito di pianificare le prenotazioni in base a delle fasce orarie, in modo da effettuare una sorta di “ricambio” dei bagnanti, rispettando così in ogni momento il numero massimo di presenze.

Detto dell’aspetto organizzativo, parliamo ora delle norme di carattere pratico e logistico riportate nel documento tecnico, ovvero quelle riguardanti la regolamentazione degli spazi occupati dai bagnanti. Per quanto concerne gli stabilimenti, dovrà essere di almeno 5 metri la distanza tra una fila e l’altra di ombrelloni, di 4,5 metri quella tra due ombrelloni che sono uno accanto all’altro nella stessa fila, mentre i lettini e le sdraio che non si trovano sotto l’ombrellone dovranno essere a distanza di almeno 2 metri tra loro, tranne che nel caso di componenti della stessa famiglia. Il distanziamento sociale dovrà essere rispettato anche in acqua, con la distanza minima di un metro tra gli individui ed il divieto di effettuare assembramenti sulla battigia così come di svolgere attività ludiche in gruppo, per esempio i giochi con il pallone.

Anche per chi usufruisce delle spiagge libere la situazione non sarà molto diversa. In questo caso si dovrà piantare il proprio ombrellone rispettando i segnali sistemati sulla sabbia, per le norme di distanziamento. Il Comune di riferimento potrà gestire l’organizzazione di fasce orarie per l’accesso dei bagnanti e richiedere a questi la prenotazione online, mentre per quanto riguarda i controlli sul rispetto delle norme, è stata predisposta la presenza di pattuglie di polizia e di droni.

Altro accorgimento inserito nel documento tecnico, è l’obbligo di sanificazione frequente degli ambienti, non solo della spiaggia ma anche per docce, bagni, ristoranti e bar presenti all’interno del lido. Sembra invece, al momento, non essere nemmeno presa in considerazione la bizzarra idea dei box in plexiglass tra un ombrellone e l’altro, circolata tempo fa e percorsa da un (comprensibilissimo) scetticismo generale.

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