Diritto d’autore e nuove tecnologie: nuovi problemi?

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Abbiamo intervistato Natale Rossi, Presidente e Segretario Generale della UIL UNSA (Unione Nazionale Scrittori e Artisti) sui temi del Diritto d’Autore

Presidente Rossi, che cosa si intende per Diritto d’Autore?
La dizione diritto d’autore è corretta, ma considerate anche le nascenti direttive europee in materia, sarebbe opportuno accogliere la dizione “proprietà intellettuale”. Di cui ovviamente il Diritto d’Autore è l’aspetto più rilevante. Cercando di semplificare al massimo (quindi senza alcun tipo di velleità da giurista), si potrebbe dire che il Diritto d’Autore è quel diritto pertinente all’individuo (l’autore) che nasce nel momento in cui l’opera artistica, qualunque sia la forma espressiva adottata, viene creata. A sua volta il dda contiene in sè due componenti principali, entrambe di cruciale importanza: i cosiddetti diritti morali, che riguardano la paternità dell’opera, la sua indivisibilità, la sua inscindibilità dalla volontà dell’autore, e i diritti di sfruttamento economico, ossia il diritto dell’autore di poter disporre economicamente della propria opera.

Quali sono le leggi in Italia che lo regolamentano?
Alla base della questione italiana del Diritto d’Autore sta ovviamente la legge 633/41, che rappresenta un po’ la matrice prima di tutte le successive modifiche apportate al testo. Modifiche che ad ogni modo non ne snaturano certo l’impianto, che resta ad oggi ancora molto valido e contiene in sè persino numerose soluzioni ai problemi odierni. Per una migliore informazione dei lettori cito in particolare il D.P.C.M. 1 settembre 1975, la Legge 18 agosto 2000 n. 248, il Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n. 68, il Decreto legislativo 13 febbraio 2006 n.118 e 16 marzo 2006, n.140 e il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2009 n.31.

Qual’è il ruolo della SIAE?
La SIAE è, come dice il nome, la Società Italiana degli Autori e degli Editori. Svolge un ruolo predominante, in quanto ente pubblico economico a base associativa, nella “vita” del Diritto d’Autore in Italia così come lo conosciamo oggi, ovviamente con tutte le sue peculiarità d’Istituto, prima fra tutte quella di essere al contempo formato e governato dalla volontà degli Organi Sociali eletti fra gli Autori e gli Editori (sebbene è doverso dire che la componente editoriale sia di solito quella preponderante). Inoltre la SIAE, in virtù del servizio pubblico che svolge e del suo importantissimo ruolo culturale e di tutela del patrimonio italiano, è qualificato come Ente morale e quindi sottostà ad una specifica legislazione. Il ruolo della SIAE è fondamentalmente quello di operare in Italia e all’estero per percepire i proventi destinati agli autori e agli editori (funzione di collecting society) e di redistribuirli facendoli pervenire agli aventi diritto. Oltre che del dda “normale”, per così dire, la SIAE entra in gioco anche nei meccanismi che regolano altre diverse configurazioni del Diritto d’Autore, come ad esempio i diritti derivanti dalla reprografia (fotocopiatura) o dal prestito bibliotecario, o il deposito degli inediti e altro ancora.

Cosa sono i diritti connessi?
Alla definizione data finora del Diritto d’Autore, vanno aggiunti i cosiddetti diritti connessi, ossia quei diritti che nascono nel momento in cui l’opera viene interpretata da un artista (cantante, strumentista, ecc…) o quando viene “fissata”, ossia per la prima volta viene registrata, prodotta materialmente, messa in onda, ecc… L’insieme di questi ultimi diritti e del Diritto d’Autore compone appunto la proprietà intellettuale di un’opera d’arte.

Qual’è il ruolo delle associazioni sindacali nella tutela degli autori?
Le Associazioni di categoria degli Autori (ma ovviamente esistono anche quelle degli Editori, dei Fonografici, etc…) svolgono un ruolo di sostegno verso la componente autorale, cercando di offrire al meglio delle loro possibilità diversi servizi, fra cui: una prima consulenza legale nel caso di vertenze con gli editori, aiuto nella stipula dei contratti, promozione degli autori che non appartengono al “grande giro”, conoscenza e quindi possibilità di accesso a risorse economiche provenienti da enti pubblici, aiuto nella redazione di progetti culturali, e più importante di tutto, una rappresentanza formale e istituzionalizzata del complesso del mondo autorale nelle sedi più opportune, dalla SIAE stessa, all’ENAP (ora assorbito in ENPALS), all’IMAIE, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al MiBAC, a Bruxelles e in ogni luogo in cui ci sia bisogno di far sentire la voce degli Autori.

Diritto d’autore e nuove tecnologie: nuovi problemi?
Lo sviluppo esponenziale delle nuove frontiere tecnologiche, le questioni del download selvaggio, il fenomeno della pirateria, i criteri di accessibilità, della copia privata, dei social network, del mondo del copyleft: sono tutte questioni di primaria importanza che, e qui possiamo fare in parte mea culpa a nome delle OOSS, trovano spesso impreparate le associazioni di categoria a comprendere appieno tutte le implicazioni, facendoci giocare di fatto in difesa e ben poco all’attacco. Ma allo stesso modo, se devo fare un appunto, devo rivolgerlo in particolare alle nuove generazioni, così chiaramente wired, così evidentemente capaci di maneggiare tecnologie e software, così (e voglio osare a dirlo) banali nel loro adeguamento ai meccanismi dell’iperconsumo e della deresponsabilizzazione, ma anche molto molto poco attenti ai temi del diritto, dell’arte vissuta in prima persona, delle ragioni sociali ed economiche dietro azioni semplici come scaricare file illegalmente. A loro viene richiesta una presa di coscienza nuova, un risveglio intellettuale necessario per affrontare le nuove sfide digitali, se l’Arte vorrà ancora avere un vero futuro.

Simone Di Conza

Foto: www.siae.it

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