Depressione e modifiche del comportamento anticipano l’Alzheimer?

alzheimerMolti neuroscienziati in tutto il mondo cercano  di capire sempre più a fondo la malattia di Alzheimer. Un altro interessante studio sulla sindrome è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Neurology  il 14 gennaio 2015 e fa ancora un po’ di luce sulla malattia neurologica, ponendo nuovi interrogativi.

La ricerca è stata svolta dalla Washington University School of Medicine in St. Louis, con la prima firma di Mary Clare Masters  e con il titolo “Noncognitive symptoms of early Alzheimer disease: a longitudinal analisys” (Sintomi non cognitivi di malattia precoce di Alzheimer: uno studio longitidinale). Semplificando,  uno studio longitudinale è uno studio nel quale una persona viene seguita nel corso del tempo, mesi o anni.

Generalmente la perdita di memoria è considerata  come il segno distintivo della malattia di Alzheimer, ma questo nuovo studio  indica che depressione ed altri cambiamenti comportamentali possono precedere la perdita di memori e potrebbero essere segnalati come primi segni premonitori della sindrome. Gli scienziati alla Washington University di St Louis  hanno seguito 2.416 persone sopra i 50 anni per sette anni, somministrando regolarmente una serie di test neurocognitivi.

Nel corso dello studio, più di 1200 persone seguite hanno sviluppato la demenza. Gli individui che avevano sviluppato la demenza erano più probabili avere variazioni sia nel tono dell’umore che nei cambiamenti comportamentali che  appaiono prima di altri sintomi importanti, come la  perdita di memoria e i disturbi del linguaggio e dell’orientamento spazio temporale.

I ricercatori sperano di sviluppare in futuro una diagnostica migliore per la malattia di Alzheimer,  sostenendo però nello studio  che i cambiamenti di umore non sono molto specifici e  non si sa ancora esattamente come questi siano collegati con il disturbo.

“Ci sono  prove contrastanti sulla relazione tra il morbo di Alzheimer e la depressione”, ha detto l’autore senior Catherine M. Roe, PhD, assistente professore di neurologia. “Ancora non sappiamo se alcuni di questi sintomi, come irritabilità e tristezza, siano da mettere in relazione con i soggetti   che stanno avendo problemi con la memoria e il pensiero , oppure se questi sintomi siano causati direttamente dagli effetti Alzheimer sul cervello”.

Coloro che hanno sviluppato la demenza nel corso dello studio avevano una maggiore probabilità di avere mutamenti del tono dell’umore e comportamentali. Ad esempio, a quattro anni nello studio, il 30 per cento di coloro che poi avrebbe continuato a sviluppare la demenza, aveva sviluppato la depressione. La ricerca continua incessante verso nuove e prossime scoperte neuroscientifiche.

di Dr. Gherardo Tosi

Psicologo – Psicoterapeuta

00152 Roma

mail : tosighe@libero.it

Foto: tuttasalute.net

 

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