Decreto Curaitalia, gli interventi messi in campo dal Consiglio dei ministri

Decreto Curaitalia. Il Consiglio dei ministri ha varato, adottando i poteri di necessità e urgenza, il decreto relativo alle misure necessarie per far fronte agli effetti del Coronavirus, sotto il profilo sanitario e di sostegno all’economia. Il provvedimento, fantasiosamente definito “Decreto Curaitalia” è immediatamente esecutivo ma dovrà essere convertito in legge, con eventuali modifiche, entro sessanta giorni.

La copertura finanziaria del Decreto Curaitalia è pari a 25 mld di euro ma, a detta del ministro Gualtieri, ne movimenterà complessivamente circa 350. Tale cifra è superiore a quella prevista dagli analoghi provvedimenti di Francia, Spagna e Regno Unito (rispettivamente: 300, 200 e 330). In proporzione al Pil è anche superiore a quella che sarà movimentata allo stesso scopo in Germania (550 mld).

Le misure anticoronavirus, ha detto la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, non rientrano nel patto di stabilità. Possono quindi “sforare” i deficit programmati e approvati dalla Ue. Esaminiamo specificatamente le misure adottate dall’Italia.

Le misure principali del Decreto Curaitalia

Il primo intervento, già ampiamente annunciato, riguarda l’estensione della Cassa Integrazione a tutte le aziende anche con un solo dipendente e non solo alle grandi imprese in crisi. La richiesta è a cura dei datori di lavoro che sospendono l’attività a causa del Coronavirus. Essa durerà nove settimane, salvo proroghe. Il trattamento potrà essere richiesto anche dalle aziende cha hanno già in corso trattamenti di cig. Copertura finanziaria: 3,3 miliardi.

Sono compresi nel trattamento di Cig anche i lavoratori agricoli, della pesca e del terzo settore, previo riconoscimento a cura delle Regioni. Uniche eccezioni: i lavoratori domestici (badanti, colf e baby sitter). Non è necessario l’accordo sindacale per le imprese con meno di cinque dipendenti. Per le altre, l’accordo può avvenire anche telematicamente.

A partire dal 23 febbraio scorso vengono congelati i licenziamenti sulla base del “giustificato motivo oggettivo” (crollo ordini, chisura di un reparto per casi di contagio eccetera). Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo per malattia del periodo di astensione dal lavoro.

Misure per i lavoratori autonomi e le famiglie previste dal Decreto Curaitalia

Il decreto adotta interventi di sostegno anche per lavoratori autonomi, professionisti, partite Iva e co.co.co. Per essi si prevede una indennità di 600 euro una tantum. L’indennità è netta ed esentasse. Non dovrà essere dichiarata ma, per il momento, la si prevede solo per il mese di marzo.

Per il momento non sono previste agevolazioni ai professionisti iscritti agli ordini professionali (come gli avvocati o i giornalisti). Saranno previste con un nuovo decreto ma, comunque, con esclusione di coloro che già beneficiano di pensione, pur lavorando ancora autonomamente.

Tenuto conto che le scuole sono chiuse e molti genitori, invece, continuano a lavorare, il governo ha previsto il cosiddetto voucher baby sitter. Anche in questo caso, l’ammontare è di 600 euro, nette esentasse. Il voucher sale a 1000 euro se i richiedenti sono infermieri, medici, operatori socio sanitari, tecnici in servizio negli ospedali o personale delle Forze dell’Ordine.

Alternativo al voucher è il congedo parentale straordinario. L’indennità, in questo caso, è pari al 50% dello stipendio giornaliero ma richiedibile al massimo per 15 giorni. I permessi della Legge 104 sono estesi da tre a dodici giorni.

Slittamento dei termini di pagamento e misure di supporto alle imprese

Tra i versamenti che slittano sono comprese le scadenze fiscali di Iva e Irpef e le rate dei mutui sulla prima casa per chi non riceve lo stipendio in questi giorni. Viene rinviato il pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico (le collaboratrici familiari, colf).

Stop anche alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali fino a giugno 2020. Il pagamento dei contributi Inps in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio infatti potranno essere pagati dopo il 10 giugno al netto di sanzioni e interessi.

Oltre a queste misure di carattere assistenziale sono previste anche misure di supporto alle imprese. Sono sospesi i versamenti di gran parte della quota delle retribuzioni che incide sul cuneo fiscale. In particolare, le contribuzioni a carico delle imprese al di sotto dei 2 mln euro di fatturato.

È previsto inoltre l’incremento di un miliardo di euro del fondo di garanzia per le Pmi. E’ autorizzata una moratoria dei crediti delle banche nei confronti delle imprese per 1,73 miliardi di euro. Alle piccole, medie e micro imprese, sono sospesi i pagamenti dei mutui sino al 30 settembre.

Le grandi imprese, infine, beneficeranno di uno stanziamento pubblico di 500 mln, garantito dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus. Seicento milioni di euro vanno invece al settore aereo per far fronte ai danni subiti dall’emergenza.

Fonte foto: Aics

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