Dal desiderio di tornare a viaggiare: lo stile italiano di Massimo Melchiorri

Nonostante il desiderio di sperimentare, nei prodotti di Massimo Melchiorri, primeggia la sapienza e il rispetto per un mestiere antico: la produzione artigianale di calzature. Figlio d’arte, e ancor più di un territorio, il famoso Distretto Calzaturiero Marchigiano, fin dall’inizio il giovane sembra non avere scelta, se non quella di percorrere la strada del design. Un’eredità che Massimo Melchiorri (foto sopra), abbandonando la passione per il basket, accoglie con amore, e con l’arguzia di contribuire nell’azienda di famiglia – realtà storica fondata nei primi anni 70 -, alla creazione di oggetti dal carattere unico, e allo stesso tempo sensibili ai desideri del nostro tempo.

Lanciato nel 2017, l’eponimo brand ha sede a Civitanova Marche, in provincia di Macerata, ed è consecutivo anche al lavoro di consulenza stilistica che il creativo inizia diversi anni prima e che poi arriva a svolgere in parallelo per alcune realtà aziendali di alta moda: da Alberto Guardiani a Fratelli Rossetti, fino alla collaborazione con Giorgio Armani. Esperienze dinamiche che diventano bagaglio culturale e operativo e danno il giusto ritmo alla sua creatività, alimentata da un’immagine autentica: quella “del geniale artigiano nella sua bottega, con le mani solcate dal tempo”. E qui, il sentimento di rispetto e riconoscenza non ha nulla di nostalgico, anzi l’obiettivo è provare a collocarsi nell’attualità, nel hic et nunc, articolando desideri e aspirazioni, intorno a una visione sempre chiara e rappresentativa dello stile italiano. “Con la Massimo Melchiorri Designer – spiega serafico il creativo -, l’idea di base è una produzione sperimentale. Nel senso che nelle mie collezioni provo tutto ciò che ha tempistiche fuori dal comune o lavorazioni che richiedono costi e progettazioni che in genere sono poco inclini al mercato tradizionale”. Si tratta, infatti, di una design factory con accessori che geneticamente hanno la vocazione dell’esclusività; calzature di lusso per uomo e per donna, la cui estetica è filtrata dal gusto contemporaneo di Melchiorri che, non dimenticando il suo passato agonistico, mostra dimestichezza con le sfide, contrappesando il desiderio di innovare e sperimentare, pur mantenendo sempre fede ai processi artigianali storici e alla propria territorialità – ormai custode della prestigiosa certificazione 100% Made in Italy. 

Dal sito ufficiale del brand, le categorie Luxury e Sneakers, distinguono le calzature più classiche ed eleganti, le beatles in pelle di vitello o i sandali in camoscio intrecciato, da quelle casual street e dinamiche, come le stringate in pelle e gomma naturale o le espadrillas in suede stampata. Al di là di conce e cromatismi, il motivo del micro intreccio si ripete e come una simpatica trama ricorda il certosino groviglio del tetris, con l’obiettivo che ogni singolo pezzo segua perfettamente gli incastri delle geometrie intorno. Una lavorazione laboriosa dall’effetto zigzagante che alle volte predomina su toni a contrasto e diventa già elemento distintivo del concept emergente.

La sostenibilità e il desiderio di tornare presto a viaggiare

Ma assecondando quel desiderio di sperimentare, collezione dopo collezione, l’occhio di Massimo è sempre vigile e reattivo. Ed ecco che, in risposta al precarietà che stiamo vivendo, parole come sostenibilità e lockdown si radicano nel vocabolario del fashion biz e, in particolare, in quello del designer, provando a resettare con twist creativo e consapevole gli ingranaggi di un qualcosa che serve a cambiare le regole del gioco. La contemporaneità e le esigenze del nostro tempo dettate dall’ormai collaudato senso di incertezza che attaglia costantemente l’umanità, per il giovane si travestono di positività ed energia; così il desiderio di evadere dal confinamento causato dall’emergenza sanitaria in corso, diventa la caramella che prova ad addolcire gli animi debilitati da una quotidianità ormai sempre più instabile e piatta. 

La Primavera Estate 21 di Massimo Melchiorri

Da elucubrazioni e visioni oniriche, l’augurio è dunque quello di tornare presto a viaggiare, introducendo le prime sperimentazioni utili a tagliare il traguardo per una capsule al 90% ecosostenibile. “Rispetto all’abbigliamento – spiega il designer -, ciò che rende tutto più difficile nelle calzature, è la componentistica interna, quindi il nostro obiettivo è riuscire a sostituire il materiale sintetico che le rinforza, e dall’interno le compone. Per il resto, possiamo dire che il nostro, è un prodotto di nicchia, totalmente realizzato con conce naturali al 100%”.

La Primavera Estate 21 di Massimo Melchiorri, è stata interamente progettata durante il lockdown e si ispira a un viaggio immaginario intorno al Mediterraneo. Un tripudio di colori e contaminazioni vacanziere che mescolano la qualità produttiva del design italiano a ispirazioni labili e suggestive. Dalle isole greche alla Turchia, su mocassini con nappe a contrasto, slippers bicolor e sandali un po’ glam un po’ folk, il designer calibra l’azzurro denso del mare, gli intrecci di cestini in corda e i motivi arabesque delle ceramiche turche, non dimenticando infine di catturare la vivacità sbarazzina delle bounganville. Bellezze della flora, queste ultime, che, rivestendo mura e pergolati, pigmentano anche i paesaggi estivi nella nostra penisola e che, in barba alla pandemia, in questo 2020 sono esplose lo stesso “con la sottile differenza – commenta infine il designer – che noi in lockdown, non le abbiamo viste per niente”.

Per ulteriori informazioni o acquisti, il sito ufficiale: massimomelchiorri.it

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