Cuneo fiscale, il ministro Gualtieri annuncia il suo progetto di ridurlo

Il cuneo fiscale e la sua riduzione a beneficio dei lavoratori è oggetto di attenzione da parte del governo. Per cuneo fiscale si intende il totale delle imposte e dei contributi sociali a carico di lavoratori e dei datori di lavoro. Sono le somme trattenute in busta paga comprese nel costo del lavoro ma che non entrano in tasca ai lavoratori.

In Italia, secondo gli ultimi dati, esso ammonta a circa il 46% del totale. Il 25,4 è a carico del datore di lavoro e il 20,6% a carico del prestatore. Ciò significa, ad esempio, che un lavoratore con un reddito lordo di 2.300 euro, ne percepisce uno netto pari a 1.250.

La misura è prevista per le fasce di reddito da 8.200 a 40.000 euro/anno

Venerdì scorso il Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri ha illustrato alle organizzazioni sindacali il suo progetto di riduzione del cuneo per i lavoratori con basso reddito. Nel concreto, il suo progetto consiste nella conferma e nell’incremento degli 80 euro del bonus Renzi sino a 100 euro. E’ previsto anche l’ampliamento della platea dei beneficiari.

Il bonus consiste nella riduzione delle tasse fino a un massimo di 100 euro. Sarà esteso anche alle fasce di redditi dai 26.600 ai 40.000 euro annui, non comprese nel precedente provvedimento Renzi. Per le fasce superiori a 28.000 euro/anno, tuttavia, Gualtieri prevede la sua trasformazione. Per ogni 1000 euro di stipendio lordo il bonus sarò ridotto di 3 euro, senza che compaia una voce specifica in busta paga. Oltre i 35.000 euro annui scenderà di 16 euro per ogni fascia di 1000 euro di stipendio. La soglia finale di reddito è di 40.000 euro l’anno.

Si tratta, nel complesso di una platea di 16 milioni di lavoratori. 4,3 milioni circa in più degli 11,7 milioni già beneficiari degli 80 euro di Renzi. Si prevede una spesa di circa 3 mld euro per la rimanente parte dell’esercizio 2020. Per l’esercizio 2021 sono già stanziati 5 mld. e si dovrà trovare un’ulteriore copertura di circa 1 mld.

In futuro, si provvederà alla riduzione del cuneo fiscale anche alle imprese

Fatti i conti, i maggiori beneficiari saranno quei lavoratori con un reddito lordo compreso tra i 24.600 e i 26.600 euro/annui. Per essi, Renzi aveva previsto una riduzione a scalare del bonus molto accentuata. Questa categoria, con il nuovo provvedimento, beneficerà di un bonus “pieno” di 100 euro. Bonus “pieno” anche per chi guadagna da 26.600 a 28.000 euro, precedentemente esclusi.

Le fasce di reddito inferiore a 8.200 euro/anno non saranno comprese nella riduzione, in quanto già versano un’aliquota di tasse tendente allo zero. Fanno inoltre già parte dei beneficiari del reddito di cittadinanza ed altre misure assistenziali. Il decreto attuativo sarà promulgato in tempi stretti. Si vuole arrivare all’erogazione del bonus o comunque alla riduzione di quanto dovuto, con la busta paga del prossimo mese di luglio.

La misura è comunque un’anticipazione di ciò che sarà la Legge di Bilancio 2020-2021 del nuovo governo Conte. Per il momento, è relativa alla riduzione delle tasse a carico dei lavoratori meno abbienti e non riguarda le imprese. Sul fronte imprenditoriale si prevede soltanto che le micro-imprese al di sotto dei 9 dipendenti possano beneficiare di un bonus del 100% degli oneri a loro carico. Solo però per l’assunzione di apprendisti di primo livello.

Sindacati favorevoli alla proposta Gualtieri di riduzione del cuneo fiscale

Gualtieri ha comunque ribadito che si tratta di un primo importante segnale a sostegno del lavoro nel suo complesso. In futuro, l’azione del governo sarà orientata anche per quanto riguarda la riduzione degli oneri a carico delle imprese. L’operazione sarà inoltre bilanciata prendendo in considerazione le richieste dei lavoratori autonomi e dei professionisti. Poi sarà avviata una vera riforma dell’Irpef. Questa comprenderà non solo i lavoratori ma anche i pensionati.

Il ministro ha infatti esposto le problematiche connesse alla fine di quota 100. La sua cessazione pura e semplice genererebbe uno “scalone pensionistico” penalizzante per chi non ha rinunciato al lavoro. Gualtieri ha dichiarato di volerlo superare con alcune misure flessibili del sistema pensionistico. Tali misure riguarderanno i lavoratori precoci, le donne e i lavori usuranti.

Le organizzazioni sindacali si sono dichiarate abbastanza soddisfatte dei provvedimenti annunciati. Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, ha preso atto che le misure annunciate consistono nell’aumento del salario netto di una platea di 15-16 mln di lavoratori. Favorevole anche Barbagallo della Uil. Anna Maria Furlan, segretaria della Cisl, si è dichiarata soddisfatta, definendo quanto ottenuto “un risultato parziale ma positivo”.

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