Come funzionano i circuiti sensoriali? “Mappato” il moscerino della frutta

moscerinofruttaI neuroscienziati per tentare di capire sempre più a fondo il cervello sono molto attenti ed utilizzano tutte le strategie possibili ed immaginabili. Nelle loro indagini spesso utilizzano i topi, a volte esseri viventi ancora più piccoli, come i moscerini della frutta. Chi ci avrebbe mai pensato?  

La ricerca è stata pubblicata on line sulla rivista Nature il 4 marzo 2015, e firmata da Dominic D. Frank, Genevieve C. Jouandet, Marco Gallio (et al.) della Northwestern University (U.S.A).
Lo studio rivela come il cervello del moscerino della frutta rappresenta la temperatura. I ricercatori hanno visualizzato l’attività del cervello del moscerino e come questo ha risposto agli ambienti caldi e freddi. Sono state trovate vie differenti su come viene trasportata l’informazione sulla temperatura dalle antenne a diverse regioni cerebrali della Drosophila melanogaster (Moscerino della frutta).

Quando noi tocchiamo distrattamente con la mano una padella calda sul fornello , di scatto, leviamo la mano prima che questa si bruci. Ma cosa accade in quell’attimo? Poco si sa su come il nostro cervello elabora le informazioni sulla temperatura. Ora gli scienziati della Northwestern University hanno scoperto e tracciato la mappatura cerebrale dell’insetto, neurone per neurone e ciò ha implicazioni anche per la comprensione del cervello molto più complesso dell’uomo e come questo risponde agli stimoli sensoriali.

“Il cervello è una bella macchina e una delle nuove frontiere della biologia è capire come funziona”, ha detto Marco Gallio, che ha guidato la ricerca. “La mosca della frutta è un modello fantastico in cui studiare come il cervello controlla il comportamento, e può aiutarci a capire come i circuiti sensoriali funzionano negli esseri umani.” Gallio è assistente di Neurobiologia alla Northwestern Weinberg College of Arts and Sciences. Attraverso l’ imaging (tecniche di immagine) del cervello i ricercatori hanno scoperto che più percorsi neurali, che partono dalle antenne, trasportano le informazioni sulla temperatura e come le vie convergono in tre aree chiave del cervello.”

Gli esseri umani sono certamente diversi dei moscerini nel reagire ai cambiamenti di temperatura,” ha detto Gallio, “ma la logica e l’organizzazione neurale probabilmente è la stessa in entrambi. Tutti e due devono risolvere gli stessi problemi”.

L’opera dunque rappresenta, come già detto, la prima mappatura completa del circuito cerebrale che elabora le informazioni sulla temperatura in un qualsiasi animale. Nell’interessante ricerca sono stati identificati tre tipi di neuroni: a) neuroni che sono molto veloci a segnalare l’insorgenza del riscaldamento o del raffreddamento, b) neuroni che rispondono più lentamente, ma sono molto più preciso nel riportare la temperatura assoluta, c) neuroni che rispondono sia caldo e freddo e sono fondamentali per evitare alle mosche ambienti troppo caldi o troppo freddi.

Nello studio, i ricercatori hanno usato una tecnica fotografica per tracciare le connessioni che trasmettono informazioni della temperatura periferica fino al cervello. Hanno poi trovato che i segnali convergono in gran parte su tre regioni importanti: il corpo peduncolato e il corno laterale (entrambi i centri già conosciuti per l’elaborazione sensoriale) e il protocerebro laterale posteriore (ora definito come un importante sito di rappresentazione termosensoriale). Un altro tassello è stato aggiunto alla comprensione del mistero cervello. Un vero capolavoro della natura, da non credere…

Dr. Gherardo Tosi
Psicologo – Psicoterapeuta
00152 Roma
E.mail : tosighe@libero.it
Foto: blitzquotidiano.it

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