Cibo per la mente e non solo. Intervista ai proprietari de Il Librificio del Borgo di Genova

Carolina e Francesco sono una giovane coppia appassionata di libri che in questi tempi così difficili ha comunque deciso di creare un piccolo angolo di paradiso a pochi passi dalla stazione Genova Brignole: Il Librificio del Borgo. Noi di InLibertà siamo andati ad intervistarli.

Ciao ragazzi. Innanzitutto raccontateci com’è iniziata quest’avventura, da dove è nata e perché proprio a Genova.

Carolina: L’avventura nasce per una passione comune che abbiano sempre avuto che è quella dei libri. Io sono originaria del basso Piemonte mentre Francesco è genovese doc!
Ci siamo conosciuti nel lavoro precedente (montavamo video) poiché per via di quel lavoro io mi sono trasferita qui a Genova. Dopo poco abbiamo deciso di aprire insieme questo posto ma non volevamo limitarci solo al settore della libreria, volevamo cercare un ambiente adatto che poi abbiamo ritrovato qui negli ex locali dell’osteria Pacetti perché sono molto ampi e quindi potevamo pensare anche di organizzare delle presentazioni di vario genere e di allestire una piccola zona bar. Anche la zona bar ha una sua filosofia particolare: abbiamo pochi tavoli appartati e pochi prodotti del territorio ma selezionati, privilegiamo i prodotti a km0 sia della Liguria sia del basso Piemonte. C’è anche una particolare attenzione all’ambiente: non vendiamo bottiglie di plastica, offriamo noi l’acqua. Volevamo creare un angolo dove privilegiare la comunicazione, l’intesa, l’intimità con i clienti, e quindi parlare insieme di libri, permettere a chi vuole scegliere un libro di sfogliarlo. Qui una persona può prendere diversi libri per guardarli e poi decidere quale comprare oppure comprare un libro e rimanere qui a leggere.

Francesco: Volevamo che fosse un posto in cui il tempo rallenta un poco.

Infatti non avete orologi funzionanti!

Francesco: Si infatti abbiamo questi orologi fermi sui quali Carolina ha scritto “In libreria il tempo non esiste” perché volevamo che ci fosse proprio questo spirito all’interno della libreria, che non fosse solo un negozio stile supermercato dove la gente viene per comprare un libro e basta ma dove la gente possa prendersi un tempo per sé, gustare un caffè, incontrare altre persone. E poi è molto bello perché a volte nascono discussioni, dialoghi tra persone che prima non si conoscevano, nascono dei rapporti di amicizia.
Per noi è fondamentale creare un luogo dove le persone possano incontrarsi e dove ci sia il rapporto con l’altro, così come è fondamentale il rapporto tra noi librai ed il cliente.

Il nome che avete scelto è alquanto curioso. Perché “librificio del Borgo”?

Francesco: E’ stata mia idea, è un gioco di parole tra “libreria” e “panificio” perché per noi il libro è importante come il pane quotidiano, le idee sono importanti. Noi facciamo circolare idee, e come dal panificio si va tutti i giorni a comprare il pane quotidiano così noi avevamo quest’idea di creare un posto dove si viene tutti i giorni per conoscere e scoprire nuove idee.

C’è qualche genere letterario in particolare sul quale avete puntato maggiormente?

Francesco: Abbiamo voluto puntare in egual maniera su narrativa e saggistica, ci siamo divisi i ruoli (io sono un appassionato di saggistica mentre Carolina di narrativa)! Ci piaceva l’idea di una libreria indipendente che desse spazio non solo alla narrativa. Abbiamo lavorato molto sulla qualità, infatti abbiamo scelto titoli che ci stanno a cuore, argomenti che per noi sono molto interessanti sperando che siano interessanti anche per i futuri lettori: quindi non ci siamo limitati solo ai best seller, abbiamo optato per titoli che si trovano spesso in giro ma anche per testi un po’ più ricercati. E abbiamo comunque avuto soddisfazione perché molti lettori ci hanno fatto i complimenti per le nostre scelte. Abbiamo visto che dei libri che pensavamo fossero più difficili da vendere già nei primi giorni d’apertura sono stati comprati.

Avete aperto da poco vero?

Francesco:
Sì, da settembre.

Com’è andato questo primo mese, e come sta procedendo?

Francesco: Il primo mese è andato bene, siamo contenti e soddisfatti sicuramente. La risposta è stata molto positiva; abbiamo ricevuto un’accoglienza molto calorosa da parte delle persone che abitano qui nel borgo perché questo borgo è un po’ una comunità a sé. Si chiama “Borgo degli incrociati” ma tutti lo chiamano semplicemente “Il Borgo”, è una stradina che è rimasta quasi inalterata negli ultimi secoli nonostante tutta la zona intorno: qui siamo vicini al centro città e molto vicini alla stazione Brignole. Tutta la zona intorno è stata ricostruita, il Borgo stesso è stato “mutilato” in alcune parti ma questa strada è rimasta quasi del tutto inalterata quindi è un posto che conserva la sua storia. Aprire un negozio qui è un po’ come andare a vivere in un piccolo centro.

Appena si entra non si può fare a meno di notare un’altra insegna posta sopra la vostra. E’ stata una scelta condivisa con il vecchio proprietario della struttura?

Carolina:
Sì, ci tenevamo perché ce l’ha chiesto il proprietario della vecchia osteria. E’ un’osteria che aveva tanti anni di storia e per lui era un grande ricordo; ci ha passato l’infanzia perché prima apparteneva ai suoi genitori. Ci ha chiesto di lasciare l’insegna o di restituirgliela ma anche a noi piaceva l’idea di tenerla perché rimane comunque un luogo storico.

Francesco: Era un ristorante molto conosciuto ed era un peccato che questi locali rimanessero chiusi; sono stati chiusi per diversi anni e infatti anche gli altri negozianti del borgo ci hanno espresso la loro contentezza quando abbiamo aperto perché vedere questo posto rivivere è bello anche per loro.

Avete organizzato degli eventi o state progettando qualcosa? Ho visto che portate avanti un gruppo di lettura.

Carolina: Il gruppo di lettura era un’idea che avevamo in cantiere ma c’è stato richiesto talmente tanto che abbiamo deciso di organizzarlo quasi subito. Funziona che noi librai scegliamo 4 libri da proporre, poi le persone votano il libro preferito attraverso i social o in libreria, successivamente ci sarà il giorno preciso in cui viene proclamato il libro vincitore, viene ordinato in libreria e si viene a comprarlo e si ha tempo circa 1 mese per leggerlo. E infine ci si ritrova tutti insieme a parlarne, ovviamente sono libri che presentano delle tematiche che portano al dialogo e al confronto, libri più impegnativi. Abbiamo inaugurato da poco, doveva essere solo una serata ma abbiamo deciso di farne due per gestire meglio la situazione per via del distanziamento.

Francesco: Era uno dei nostri obiettivi quello di creare non solo una libreria ma anche un punto d’incontro, di dialogo e di socializzazione quindi ci teniamo a lanciare queste iniziative ed attività che danno la possibilità alle persone di incontrarsi e confrontarsi. Anche se ora sicuramente il periodo non è favorevole, dovremo un poco rallentare; siamo partiti con molto entusiasmo ma dobbiamo aspettare tempi migliori.

Carolina: Pensavamo per ora di portare avanti questi eventi più ristretti come “Il caffè che ti ascolta”.

In cosa consiste?

Carolina: Il progetto è iniziato come un esperimento. Si basa sul counseling, ovvero un ascolto da parte di una persona che è molto più leggero di una chiacchierata con uno psicologo, non ha nemmeno questa pretesa ma permette alle persone di esser ascoltate; un esperimento per poi vedere se evolverlo in un progetto più strutturato.

Francesco:
Invece per quanto riguarda le presentazioni future abbiamo pensato di sospenderle per vedere come si evolve la situazione. Ma il bookclub continua!

E allora buona fortuna a Carolina e Francesco per questa nuova avventura!

Nella foto, Francesco e Carolina

Potete seguire Il Librificio del Borgo anche attraverso i loro canali social: Facebook ed Instagram

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