Champions League: Porto fatale per Di Francesco

Giocarsi il tutto per tutto con l’ultimo tentativo possibile non è mai facile né auspicabile. All’ Estadio Do Dragao però va in scena proprio una partita da dentro o fuori che vale anche la permanenza sulla panchina giallorossa per l’ormai ex tecnico giallorosso Di Francesco. Il momento negativo, aperto soprattutto con la sconfitta nel derby, di certo non favorisce i giallorossi che arrivano al ritorno degli ottavi di finale fisicamente e mentalmente sottotono. 

Purtroppo per Di Francesco infatti le chance per mantenere saldo il posto in panchina si frantumano proprio nella sera della pesante sconfitta contro il Porto che chiude definitivamente i rapporti tra il club giallorosso e l’ormai ex tecnico, questo il comunicato ufficiale della società:

L’ As Roma comunica che da oggi Eusebio Di Francesco non è più il responsabile tecnico del Club

La Società ringrazia l’allenatore per il lavoro svolto sulla panchina giallorossa e gli augura il meglio per il futuro. 

“Da parte mia e di tutta l’AS Roma, vorrei ringraziare Eusebio per l’impegno profuso”, ha dichiarato il presidente Jim Pallotta. “Ha sempre lavorato con un atteggiamento professionale e ha messo al primo posto gli interessi del Club rispetto a quelli personali. Gli auguriamo il meglio per la sua carriera”. 

Di Francesco, che da giocatore ha vinto uno Scudetto con la Roma nel 2001, aveva iniziato la sua nuova avventura nella Capitale nell’estate del 2017. 

L’allenatore sarà sempre ricordato dai tifosi per aver guidato la Roma fino alle semifinali di Champions League nella stagione 2017-18, il miglior piazzamento mai ottenuto in Europa dal Club dal 1984, grazie all’incredibile rimonta per 3-0 contro il Barcellona. 

La Roma spreca ma l’arbitro ci mette lo zampino

Per i giallorossi in Champions League ancora una volta la nota stonata è però l’arbitraggio sfavorevole. Nonostante l’introduzione del Var la situazione non sembra cambiata esistono ancora due pesi e due misure e le polemiche sollevate dalla società giallorossa sono sacrosante anche se c’è da dire che la Roma si è data da sola la zappa sui piedi. In una partita tutto sommato equilibrata a fare la differenza sono stati proprio gli episodio: la difesa giallorossa in due occasioni colpevole di farsi saltare, il fallo di Florenzi che scatena il rigore, il rigore “non visto” su Schick. Insomma la squadra di Di Francesco commette svarioni incomprensibili ma le decisioni arbitrali non sono da meno.

Il film della partita 

Il Porto gioca con una difesa molto alta e prova subito a mettere in difficoltà i giallorossi che comunque rispondono molto bene. Entrambe le squadre affrontano i primi minuti del match con la giusta aggressività. Anche in un match così importante però la Roma non riesce ad organizzarsi come deve e il Porto ne approfitta aggredendo gli spazi con continuità favorito dalla prestazione altalenante offerta fino a questo momento dagli uomini Di Francesco.

La Roma aspetta e soffre, prova a creare qualche interessante occasione ma il Porto è sempre più pericoloso, intensifica gli attacchi e al 26’ con grande velocità e astuzia Marega ruba palla a Manolas e serve Soares che segna il vantaggio del Porto (confermato dopo il prolungato consulto con il Var). Nel momento peggiore Perotti conquista un’importante calcio di rigore (36’) che De Rossi segna magistralmente spiazzando Casillas con freddezza e sicurezza, per essere poi costretto ad abbandonare per infortunio il terreno di gioco.

Il Porto riparte con grande impeto in attacco e Karsdrop concede subito una clamorosa occasione sventata per miracolo. La Roma fa acqua da tutte le parti ed è Olsen a salvare il risultato a più riprese ma nulla può al minuto 53 a causa di una difesa improponibile: prima Karsdrop imbambolato si fa superare poi Marcano perde la marcatura su Marega che punisce l’insensatezza dei giallorossi. Con il gol del Porto si complica tutto per la Roma che adesso fatica ancora di più a costruire il gioco è solo un miracolo potrebbe allontanare i supplementari.

Si va ai supplementari

Il gioco Continua a essere intenso e la Roma non compie il miracolo, si va ai supplementari. Marega è ancora pericolosissimo e conduce i suoi ad attacchi costanti, la Roma reagisce con carattere ma il primo dei due tempi supplementari termina senza grandi sussulti. Si riparte e Dzeko crea l’occasione più pericolosa ma la stanchezza la fa da padrone. I falli diventano la costante in campo e al 113’ un fallo sciocco di Florenzi che in aria trattiene per la maglia l’avversario, consegna al Porto vittoria e qualificazione con il calcio di rigore assegnato dopo lunga consultazione Var segnato da Telles.

Nel finale grandi proteste per il penalty non concesso dopo il fallo su Schick: l’arbitro decide che non è necessario consultare il Var come ha fatto in precedenza sul rigore per il Porto e conferma la regolarità dell’azione che di fatto chiude il match e sancisce l’eliminazione dei giallorossi.

Termina così, con una dura sconfitta, il cammino europeo della Roma che dice addio anche a Di Francesco. Alla Roma adesso restano solo le ufficiali proteste con l’Uefa per il trattamento ricevuto, un po’ come contro il Liverpool, e il presidente Pallotta è intervenuto al termine del match su Twitter con la seguente dichiarazione: “Siamo stati derubati. L’anno scorso abbiamo chiesto il Var in Champions League perché siamo stati defraudati nella semifinale con il Liverpool. Stasera c’era il Var e siamo ancora derubati. Patrik Schick ha subito un chiaro fallo in area, il Var lo mostra ma non viene dato nulla. Sono stanco di questi soprusi. Mi arrendo”.  

Fonte foto: Lapresse

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