Caso Regeni, la mamma: “Sul viso di mio figlio, ho visto tutto il male del mondo”

giulio-regeni-7Il primo dei due genitori a prendere la parola è stato il padre di Giulio, Claudio Regeni. Ha ricordato e ripercorso il profilo del figlio, quando dodicenne già aveva ben chiaro l’impegno sociale e la generosità d’animo; ha quindi tratteggiato un profilo del figlio Giulio, il percorso di vita, di studio, di approfondimento e di ricerca.

Quando è toccato alla mamma, la signora Paola, non è stato semplice ascoltare il dolore contratto e dignitoso, pieno di forza e coraggio, che solo una madre può spiegare. Ma c’è anche molto, molto di più. Un coraggio dovuto, un grido necessario, perchè l’uccisione di Giulio Regeni non venga consegnata al silenzio, nel dimenticatoio “Quello che è successo a Giulio non è un caso isolato“, lo ha ribadito con forza,in conferenza stampa al Senato. “Cos’è? Un caso di morbillo, di varicella?”, ha domandato retoricamente la signora Regeni. “Forse erano le idee di Giulio? Non piacevano? Eppure l’ho educato a valori importanti, di apertura al mondo e di condivisione“, ha continuato. “Mio figlio non era in guerra, era andato a fare ricerca. È forse dall’antifascismo e dal nazifascismo che noi in Italia non ci troviamo di fronte alla tortura. Giulio era un cittadino italiano, un cittadino del mondo. Era andato a fare ricerca, contribuiva agli aspetti sociali, economici, di uguaglianza e di accoglienza, aveva studiato l’arabo, era andato per aiutare, ribadisco, per fare ricerca“; “Ho potuto riconoscerlo vedendo la punta del naso, e mentre mi avvicinavo, dentro l’obitorio romano, ho detto a mio marito, eccolo, è lui” ha riferito, a proposito del primo momento in cui ha potuto vedere il corpo devastato del figlio. “Sul volto di mio figlio Giulio, irriconoscibile, ho visto tutto il male possibile, tutto il male del Mondo”.

Conferenza stampa mamma Giulio RegeniLa conferenza stampa è stata convocata dal Senatore Luigi Manconi (nella foto con la mamma di Regeni), Presidente della Commissione per i Diritti Umani. “Era un atto dovuto, un atto necessario, ha spiegato alla platea Manconi, per i genitori di Giulio rinnovare pubblicamente qui il loro dolore affinché la verità sulla sorte di loro figlio non venga consegnata all’oblio”.

Manconi ha ripercorso il susseguirsi delle versioni ufficiali del governo egiziano sulla fine terribile del ricercatore italiano, ricordando i tratti di vera e propria “oscenità e menzogna” delle ricostruzioni del Cairo. “Non vorremmo arrivare a mostrare pubblicamente il corpo torturato e devastato di Giulio“, hanno affermato i genitori. Erano presenti in sala stampa anche il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, gli avvocati Alessandra Ballerini e Gianluca Vitale.

Il dolore rinnovato “è necessario per arrivare alla verità e per non assistere all’ennesimo depistaggio“, hanno riferito i legali.

di Alessandra Paparelli

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