Sabrina Minardi, ex amante del boss della banda della Magliana Enrico De Pedis, è stata nuovamente sentita dai Pm Simona Maisto e dal Procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, riguardo al caso Orlandi-Gregori.
Dalle indagini infatti si è avuta la conferma del coinvolgimento della banda della Magliana nel sequestro delle due ragazze.
Una repentina sterzata alle indagini è arrivata tuttavia dalla testimonianza del fotografo Marco Fassoni Accetti (58 anni) reo confesso, che il 27 marzo dello scorso anno, aveva fatto ritrovare il flauto appartenente, secondo lui, alla giovane.
In Procura aveva dichiarato “Ho partecipato all’azione, io fui uno dei telefonisti. Doveva essere un sequestro breve, massimo qualche giorno, ma la situazione precipitò e le ragazze furono portate all’estero. Non posso escludere che siano ancora vive”.
Il fotografo aveva inoltre puntualizzato che al tempo della guerra fredda c’era stata una faida interna al Cupolone. Dopo l’elezione di Giovanni Poalo II, Fassoni Accetti sarebbe stato assoldato da ecclesiastici dissidenti, francesi e lituani, favorevoli all’ostpolitik del Segretario di Stato Casaroli, che volevano contrastare la politica anticomunista di Wojtyla e la gestione dello Ior di Marcinkus.
Fu solo dopo l’attentato a Piazza S. Pietro che fu compiuto il rapimento, attraverso il quale si voleva far credere ad Ali Agca, che i rapimenti delle giovani avrebbero favorito la sua scarcerazione, inducendolo dunque a ritrattare le accuse di complicità nell’attentato, rivolte ai bulgari. Da ciò si deduce che si volesse in qualche modo mantenere stabili i rapporti di dialogo con l’EST).
Marco Fassoni Accetti ha poi affermato che durante tutte le operazioni sarebbero stati usati dei codici cifrati.
Ancora tuttavia restano ombre sul caso. Emanuela è stata davvero portata in Svizzera o è seppellita in una cripta all’interno del Vaticano? Le tesi più forti sembrerebbero queste, ma pare che oramai la verità stia emergendo.
di Simona Mazza
foto: lettera43.it
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