Carceri, prima proposta concreta sulla prossima riforma

news_annamaria_cancellieriDopo le polemiche sull’emergenza carceraria, risalenti al 2010, oggi è arrivata la prima proposta concreta sulla riforma delle carceri, da parte di Governo e Parlamento, i quali hanno stabilito in sostanza che la detenzione domiciliare diverrà una pena definitiva comminata in sentenza.

Ripercorriamo le tappe del sofferto emendamento:

Nel 2010, la legge 199 (legge Alfano) stabiliva che i detenuti cui restavano solo 12 mesi da scontare, avrebbero potuto usufruire degli arresti domiciliari (circa diecimila persone hanno avuto la possibilità di scontare la pena restante a casa).

Grazie poi all’intervento dell’Europa, che ha impedito l’arresto per gli immigrati clandestini, la popolazione carceraria è sensibilmente diminuita.

Come abbiamo detto ieri, l’Italia corre il serio rischio di essere condannata dalla Corte Europea dei Diritti Umani, a causa delle pessime condizioni delle nostre carceri e del sovraffollamento ( con un gap di 30 mila posti).

Delle fantomatiche costruzioni da avviare per bilanciare tale sproporzione, non c’è traccia. Non solo, sono stati spesi 350 mila euro per lavori mai iniziati, che si potevano utilizzare per restaurare le carceri attuali.

Nel 2011 la ministra Severino ha emanato un decreto con cui si alzava la soglia a 18 mesi, nel tentativo di impedire la scarcerazione a poche ore di distanza, (a causa di provvedimenti che non venivano mai convalidati dalla magistratura).

Da quel moment tuttavia le caserme si sono trasformate in ”carceri provvisorie”, assolutamente inadeguate.

In aggiunta, Paola Severino ha affiancato un decreto legislativo che prevedeva la sospensione del processo con messa alla prova, per reati con pene inferiori ai quattro anni, oltre all’introduzione della detenzione domiciliare, oggi prevista in alternativa per condanne che possono essere commutate parzialmente.

Dopo un lungo lavoro di cesello tuttavia è arrivata una sonora bocciatura al ddl Severino che oggi è stato riproposto come legge delega.

La Cancellieri, ha cercato di mantenere tale legge, ma il suo emendamento prevede un’estensione della detenzione domiciliare a sei anziché quattro anni, cosa che permetterebbe la scarcerazione di coloro che sono stati arrestati in base all’art 73 (legge Giovanardi/Fini).

Fra le altre innovazioni, la Cancellieri vorrebbe introdurre un decreto legge a favore dei soggetti “recuperabili”, estendendo a 60 giorni a semestre lo sconto di pena che attualmente è di 45 giorni (non è chiaro se sia retroattivo). Per finire, si potrebbero utilizzare costruzioni dismessi per progetti di custodia attenuata.

Adesso abbiamo un anno di tempo per rispondere ai dettami di Strasburgo.

di Simona Mazza

foto:  Tviweb

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