Calcio, amichevoli interazionali – L’Italia trova il pareggio a Wembley, Argentina umiliata dalla Spagna

Un ricco martedì di calcio internazionale con le amichevoli in preparazione per Russia 2018.

L’Italia, che non parteciperà ai mondiali, trova un po’ d’ossigeno a Wembley pareggiando 1 a 1 contro l’Inghilterra. La sorpresa più grande viene, invece, da Madrid dove l’Argentina orfana di Leo Messi viene umiliata per 6 a 1 dall’ottima Spagna di Lopetegui. Nell’altro big match di ieri a Berlino il Brasile batte la Germania per 1 a 0 interrompendo la serie positiva dei Campioni del Mondo.

Inghilterra vs Italia
Incolore a tratti, sprecona (il gol è finalmente arrivato ma su rigore) ma con un po’ più di personalita’ rispetto alla partita di quattro giorni fa contro l’Argentina. L’Italia torna da Wembley con un pari buono per le statistiche (qui non perdeva da 41 anni) un po’ meno per l’auspicata ricostruzione. Apre Vardy, su errore della difesa, pareggia nel finale Insigne su rigore, piccola rivincita personale di un’altra serata scialba. E con l’Inghilterra è 1-1.
Solo la Var mantiene accese le ultime speranze di conferma di Luigi Di Biagio che a Londra evita la seconda sconfitta consecutiva grazie ad un rigore allo scadere concesso dalla moviola televisiva. Dopo la battuta d’arresto di Manchester contro l’Argentina, gli azzurri chiudono questa campagna d’Oltremanica  pareggiando contro la nazionale di Southgate, al termine di una partita giocata sempre in affanno. Il CT era stato piuttosto conservativo nelle convocazioni sperando nel riscatto di un gruppo che aveva fallito clamorosamente la qualificazione al mondiale. Evidentemente non era tutta colpa di Ventura. La realtà è che il calcio nostrano è alle prese con una grande crisi di talento e personalità. Di Biagio ha peccato, secondo chi scrive, di coraggio. La squadra azzurra, come tutto il movimento calcistico, necessita di ripartire dal basso, dai giovani che oggi stanno cercando faticosamente spazio nelle squadre di club di Serie A e Serie B. E dal CT dell’Under 21 ci saremmo aspettati questo. Tanti giovani da testare in queste due importanti e prestigiose amichevoli per farli crescere, per valutare le loro effettive capacità, per cominciare  a costruire una nuova squadra. Si sono volute evitare figuracce. E’ vero non sono arrivate nel punteggio ma nel gioco e nella personalità gli azzurri ne escono male non riuscendo ad invertire quel trend negativo cominciato dopo la sconfitta di Madrid contro la Spagna nelle qualificazioni mondiali.

Veniamo alla partita… Rispetto alla sconfitta di Manchester, l’Italia presenta cinque cambi: se Donnarumma tra i pali non e’ una sorpresa, l’esclusione di Verratti stupisce nonostante la prova discontinua contro l’Argentina. L’avvio di gara, però, sembra dare ragione alle scelte di Di Biagio. Pimpanti e reattivi, gli azzurri costruiscono tre chiare occasioni nel primo quarto d’ora di gioco. Purtroppo, come già troppo spesso nel recente passato, Immobile non sa confermare in nazionale la confidenza col gol vantata settimanalmente in A.
Gli inglesi, reduci dalla vittoria in Olanda, giocano l’ultimo test prima della definizione della rosa mondiale. Anche il ct Gareth Southgate ne approfitta per testare alcuni uomini in difesa e centrocampo. Non in attacco, dove l’assenza di Harry Kane lo costringe a schierare dal primo minuto Jamie Vardy. L’attaccante del Leicester è subito pericoloso: alla prima occasione costringe Donnarumma alla respinta di piede; alla seconda porta avanti i Tre Leoni. La partita per tutto il primo tempo rimane nelle mani inglesi senza che gli azzurri riescano a costruire azioni pericolose. Nella ripresa Di Biagio rivoluziona l’attacco, ripropone prima Federico Chiesa quindi Andrea Belotti. Insigne, imbeccato da Jorginho con una combinazione stile Napoli, spreca da due passi. Ma il riscatto personale arriva all’87’: Chiesa si procura un rigore per un pestone di Tarkowski visto solo grazie alla Var, lui con personalità va a prendersi il pallone. Dal dischetto non gli tremano le gambe: pareggia e salva l’onore di questa nazionale…

Spagna vs Argentina

Nello stadio dell’Atletico Madrid, il nuovissimo e moderno Wanda Metropolitano una grande Spagna ha dato una lezione di calcio ad un’Argentina che è parsa davvero poca cosa e a cui non basta la scusante della defezione dell’ultimo momento del suo fuoriclasse, Lionel Messi. Ha aperto le marcature Diego Costa che ha approfittato di uno svarione della difesa argentina e battuto il portiere argentino. Il raddoppio intorno alla mezzora con Isco al termine di una ficcante azione sulla destra finalizzata al meglio dal centrocampista offensivo del Real. Otamendi, su svarione di De Gea, accorcia le distanze di testa su calcio piazzato ma è solo un’illusione per i sudamericani perchè nella ripresa è solo Spagna e tanto Isco. In tre minuti l’esterno e Thiago Alcantara chiudono in match. Il triplo vantaggio non accontenta i padroni di casa che dilagano ancora con Aspas e sempre Isco per l’umiliante 6-1 finale che aprirà inevitabili commenti e polemiche in casa argentina. Le scelte di Sampaoli sono criticate, a casa sono rimasti giocatori del calibro di Dybala e Icardi, lo spogliatoio è sempre una polveriera. Non un buon viatico in vista del mondiale dove l’Argentina vuole essere protagonista.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.