buon stupore

buon stuporec’è tempo per ogni cosa, e di questo ne sono pienamente convinta. la sofferenza è una sua parte. non la vorremmo, ma senza di essa non nasce nulla di buono. pensate al parto di una donna, e non da meno a quello di un seme.

ecco, siamo dei semi.

sono, un seme, in cerca di zolla.

zolla. la mia bocca è, una zolla. e le parole che ne escono, sono il parto di una vita, vissuta. vi pare poco, poter dire “ho vissuto”? come? bene, male? non importa, c’è tempo, per ricominciare. sempre.

e sempre, penso al mio istinto, che lavora insaziabile con lo scopo di crearmi stupore. e lo stupore più grande è quando rielaboro, magari anche dopo anni, ciò che è stato, detto fatto o scritto, non importa, ma che riconduce a qualcosa che sarebbe servito, poi.

voi penserete, fatalità, coincidenze. io, no.

e allora, amici miei, potrei mai dirvi “buon anno”? no, che non posso, perché per me la vita non ha interruzioni, ma solo pause necessarie per trovare il pieno godimento dei suoi misteri. e tutto è stupore. per me cambierà solo un numero, perché non voglio cancellare nulla, di ciò che ho alle spalle.

potrei cancellare la mia zolla, se è in essa che ho trovato radice?

lo stupore è un dono.

e allora buon stupore, è ciò che augurerò a voi, mentre stanotte si alzerà il calice a mezzanotte, ché ogni notte, a quell’ora, il giorno, brinda al mio dono.

e sorrido.

di simonetta bumbi

foto: stefano cracco

1 risposta

  1. Alessandro Bertirotti

    Che dire, se non grazie per averci ricordato il motivo sostanziale per cui viviamo e per cui moriamo assai spesso, senza interruzioni, anche quando crediamo di vivere… Un caro, anzi carissimo abbraccio di stima e di affetto.

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