BookCrossing, una nuova realtà

bookL’andirivieni della vita quotidiana, il lavoro, la famiglia e ci si ritrova a non avere mai tempo per godersi un mondo di fantasia o realtà parallela, racchiuso in un brossurato di fogli di carta. Già, parliamo di libri.

Purtroppo i più “fortunati” si ritrovano nella pausa pranzo tra una schermata di computer e l’altra a leggere gli epub o i pdf, apprezzando se non meno il valore e l’odore delle pagine di un libro, la copertina spessa o anche il piacevole gesto dello sfogliare le pagine. Forse è proprio il bisogno di apprezzare di più l’importanza dei libri che è nato il book crossing, un’attività che tradotta significa “passaggio di libri”, appunto una sorta di scambio.

L’origine di questa iniziativa prende luogo dagli anni ’70, in Serbia. Quando, studenti e lavoratori, pur di andare contro le severe leggi del federalismo, cercavano di scambiarsi e diffondere più tomi possibili, alcuni dei quali erano proibiti. Ovviamente all’epoca, gl’intenti erano altri. Al giorno d’oggi questo, movimento ha preso molto più piede sopratutto grazie ai Social Network. Fin dagli anni 2000 partendo dall’America, è diventato più facile potersi scambiare libri, poiché grazie a Facebook o Twitter ci si accomuna sulle passioni o sul desiderio di leggere libri che l’altro ha e quindi sul volersi scambiare libri, per chi magari non ha tempo d’andare in biblioteca o in libreria. Da qui nascono i molteplici Flash-Mob, organizzati da giovani e adulti che s’incontrano nelle piazze centrali delle città per regalare un libro ad un estraneo, avendo in cambio solo un grazie.

La felicità del donatore, delle case editrici ed anche di chi riceve un libro, tutt’oggi è considerato qualcosa di utile. E nel giro di un annetto, s’è diffuso come fosse un virus, l’amore per i libri. Arrivato in Europa, hanno preso largo anche le cabine telefoniche con mensole pieni di libri da un’idea dell’architetto newyorkese John Locke, che ha creato un nuovo utilizzo per quelle cabine telefoniche vintage che non erano più utilizzate. Ora sono più frequentati che mai.

Dopo le biblio-cabine a Berlino, Londra e Madrid, e dopo i vari flash mob in tutta Italia, arriva anche da noi la cabina telefonica inglese. La prima in Italia, è stata inaugurata ad Arona (NO) e a Roma nello scorso Settembre, in viale Indro Montanelli (Torresina).

cabinalibriLa funzione primaria di questa cabina è diffondere tomi scritti. Entrare nella cabina, scegliere il titolo che più ci aggrada, prendere il libro e andare via. Per di più si può anche lasciare un libro, per poi poter dare la possibilità ad un altro di prenderlo. Semplicemente ci si può fermare un attimo mentre si scappa a prendere i bambini da scuola, o a ritirare i vestiti dalla lavanderia.

In Italia, durante questi anni è stata fondata l’associazione “book-crossing”, cui iniziativa prevede di regalare un libro all’associazione che si premura di mettere un codice all’interno del libro. Dopodichè il libro viene “dimenticato accidentalmente” su un treno, su un pullman, in un bar, sulla panchina. Proprio per farsì che qualcuno lo ritrovi e lo prenda per sé. Il fortunato, quando lo trova, non deve fare altro che informare, se vuole, l’associazione del ritrovamento del libro. E così si può seguire tutto il percorso del libro e in che mani finisce. Ma l’importante non è in che mani finisce, quanto il diffondere i testi e il loro patrimonio di conoscenze. Ovviamente le case editrici, pur di non perdere “soldi” sull’acquisto, cercano di cavalcare l’onda prestandosi a questi nuovi progetti e di investire sulla causa.

Un’ultima iniziativa prende piede a Firenze. La casa editrice che ha sede nella città, la Giunti Editore, ha acconsentito, in occasione della settimana della cultura dello scorso Ottobre, alla geniale trovata “lascia un libro in taxi”. L’iniziativa, che è partita già dallo scorso Novembre e terminerà a Marzo 2015, prevede un libro in ogni taxi. Prendendo difatti un’auto pubblica nel comune fiorentino, al suo interno ci potete trovare una sorpresa: un libro. Indirizzato ai giovani, per chi ha fretta ed un taxi può “salvarlo” dall’ennesimo ritardo, ma sopratutto per i turisti, l’iniziativa ha come scopo non solo pubblicizzare vecchi libri e nuove riedizioni, ma anche diffondere l’amore per i libri e la lettura in maniera facile e semplice.

Un’altra maniera per combattere la crisi, no? Trovare il libro in un taxi o in una cabina telefonica, o regalatoci da un estraneo, davvero ci porta a voler leggere di più. Che sia il mattone “guerra e pace” o “il diario di Bridget Jones”. D’altronde, come cita Ezra Pound, “certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita.”.

di Anna Porcari

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