Bohemian Rhapsody mania, analisi del primo film sulla vita di Freddie Mercury e dei Queen

Il significato latino della parola leggenda significa “cose che devono essere lette”, in questo caso viste e sentite. Se anticamente le leggende tendevano a mistificare la vita degli eroi epici, i nostri di eroi sono quelli musicali, o legati al mondo artistico in generale.

Senza dubbio Freddie Mercury è una delle più grandi leggende della musica mondiale, icona musicale e di stile per milioni di persone che tutt’oggi non possono fare a meno di restare affascinati dinanzi alla sua maestosa figura sempre umile, ma ricca di un pathos ineguagliabile.

Esattamente dal 2010 Brian May e Roger Taylor, rispettivamente il chitarrista e batterista dei Queen ancora in attività, espressero la volontà di produrre un film che ripercorresse gli anni di formazione della band, soffermandosi in particolare proprio sulla figura istrionica del frontman e dell’uomo Freddie.

In verità sono molte le inesattezze biografiche che il film presenta, cosa che ha scatenato non poche critiche soprattutto di molti superfan che han trovato la cosa disturbante e poco veritiera in alcuni casi boicottandone addirittura la visione.

Gli attori interpreti dei Queen, Ben Hardy, Gwilym Lee, Joe Mazzello e Rami Malek

Lungi da noi giudicare le azioni dei fan, comprendiamo e rispettiamo questo sentimento, e in fondo questo è anche il prezzo che leggende pagano quando diventano così universali da entrare nel cuore di milioni persone.

Infatti il viavai di registi, sceneggiatori e attori chiamati per il progetto non sono stati pochi prima di approdare ai fautori definitivi. Bryan Singer regista newyorkese famoso per aver curato la saga di X-Man e film storici come Operazione Valchiria sotto le direttive generali della produzione ha creato una pellicola musicale, che come fine principale ha senza dubbio quello di far uscir fuori la musica dei Queen, celebrandola con un’enfasi ed un’emozione che non può essere ignorata.

Perché questo è un film sulla gioia dello stare insieme come band, sull’amore che il pubblico ha sempre dimostrato nei confronti di questa band in particolare che prima di ogni altra ha dettato le regole di come si fa uno Show. Insieme vediamo infatti la nascita di capolavori come Bohemian Rhapsody, pezzo che dà il titolo al film, We will rock you, Love of my life e tantissimi altri.

Freddie è interpretato da un Rami Malek (foto sotto) completamente trasformato e calato nel ruolo che si muove sul palco brillando dello scintillio magico che avvolgeva la figura di Freddie, rendendogli giustizia piena. Chi scrive ha trovato nella sua interpretazione la reverenza di chi da ammiratore vuole omaggiare un grande della musica.

Al di là delle critiche, credo sia impossibile non emozionarsi durante le scene del Live Aid dell’85 che segnò in un modo o nell’altro un punto di svolta per il gruppo e per tutti coloro che ancora oggi vanno su YouTube e si regalano 21 minuti di arte pura.

Rivedere 72mila persone che cantano all’unisono Radio Ga Ga insieme a un Freddie meraviglioso come non mai dobbiamo ammettere che ci ha commosso non poco.

Someone still loves you.

E non solo qualcuno.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.