Benigni fa infuriare i conservatori del PD

1418639204231_rainews_20141215102045524Benigni ha espresso un personale parere sul referendum costituzionale dicendo che avrebbe votato “Si”.

I pasdaran del PD, non sappiamo quali siano ormai, e in quale corrente si ritrovino, si sono stracciati le vesti accusandolo di esser un traditore amico di Renzi. Ma Renzi non è del PD?.

Non è mancato l’augusto parere del teatrante Dario Fo, che da sempre è schierato contro qualcosa, che ha rinfocolato la polemica, a cui si sono accodati gli scontenti, del partito opposto, vedi Brunetta ed altri.

Insomma Benigni, l’uomo che a un Festival dell’Unità prese in braccio Berlinguer, adorato ed applaudito quando prendeva in giro Berlusconi, ora che esprime un parere a favore di una riforma approvata in Parlamento e gestita da un politico del PD è tacciato da voltagabbana e traditore.

Si rivela in questo contesto la miopia politica dei piddini, partito ormai lacerato da una crisi irreversibile di identità, ma soprattutto di strategia politica.

Dai “girotondi” al “bunga bunga”, il PD ha inseguito il Berlusconismo, cercando di abbatterlo, senza di fatto riuscirci, incapaci di costruire una valida alternativa “politica”.

Inizia adesso il mantra della “costituzione non si tocca”, come se il testo approvato più di sessanta anni fa, dopo il crollo di una dittatura, sia una sorta di decalogo di stile biblico, inamovibile e irriformabile.

Se la riforma l’avesse fatta Berlusconi, si potrebbe anche capire tanto astio, ma invece la riforma è fatta dal Governo guidato da Renzi, eletto nel PD, allora non è chiaro perché un comico di sinistra, che appoggia il Premier debba, per alcuni, considerarsi un “traditore”, da Jonny Stecchino a Jonny Lecchino.

Ovviamente non manca il “puro, complottista” di turno, che adombra l’ipotesi che Renzi abbia offerto chissà quale contratto faraonico, a Benigni per farsi sostenere. Il tutto ovviamente senza uno straccio di prova.

In altri paesi, vedi le Elezioni USA 2016, gli attori esprimono liberamente il loro “endorsement” per un candidato, cambiando anche idea, e nessuno li accusa di tradimento.

Questo comportamento non è facile da capire, il “fuoco amico” contro Renzi da parte di settori del PD, o della sinistra in generale, incapace di fare fronte “politicamente” a delle scelte importanti, resta un mistero.

Come si addice ad un paese democratico, il referendum darà ai cittadini la possibilità di decidere liberamente se accettare o meno la riforma costituzionale approvata in Parlamento senza per questo essere tacciato di “traditore” o “venduto”.

Questa è la vera democrazia, il resto sono chiacchiere da cortile, beceri insulti,  o come sempre, canti e balli di nani e ballerine.

di Gianfranco Marullo

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.