Benessere. La legge delle 4 R

Oggi parleremo della legge delle 4 R, che stanno per Realizzazione; Rassegnazione; Rimpianto e Riconoscimento, schemi mentali nei quali spesso facciamo fatica a muoverci e che in certi casi ci limitano.

Di cosa si tratta?

R: Realizzazione. I termini “realizzazione” e “realizzarsi” sono legati a un’idea mentale della realtà e allo sforzo per raggiungere un determinato obiettivo. 

Di conseguenza, il desiderio di realizzare pienamente le proprie aspirazioni, ambizioni, le proprie potenzialità, costituisce l’istanza che, forse più di ogni altra, motiva e orienta l’uomo. 

Molte volte quando facciamo un percorso di formazione e crescita ci chiediamo “Quale è la nostra missione?”, domanda che talora porta una grande dispersione, poiché spesso neanche noi abbiamo una precisa idea di ciò che voglio realmente.

Per avere chiari i nostri obiettivi e vivere in armonia con noi stessi dovremmo cadenzare i nostri obiettivi nel breve e lungo termine e domandarci “Cosa posso fare questa mattina? O tra una settimana, tra un mese o tra un anno?”.

Questo “modus operandi” ci porta a fare il primo passo, di solito quello più difficile quando si vuole intraprendere una determinata azione.

Si tratta tuttavia di un passo fondamentale, indispensabile per comprendere se siamo sulla buona strada.

Cosa fare?

Occorre innanzitutto studiare tutte le strategie da mettere in campo e le relative azioni, visualizzando la meta e gli step da compiere, per vedere se ciò che vogliamo realizzare è fattibile.

R. Rassegnazione. La rassegnazione è un sentimento ambivalente, che, se vissuto consapevolmente ci può aiutare a rialzarci dopo una tempesta. 

Spesso tuttavia la rassegnazione diventa una “zavorra” depotenziante ed improduttiva. Ciò accade quando si manifesta in maniera preventiva, ovvero già prima di affrontare qualcosa, o quando subentra alla prima difficoltà che inevitabilmente incontreremo nel nostro percorso. 

In questo caso, adotteremo frasi tipiche quali: “Tanto so che fallirò ”; “Sapevo che sarebbe andata così”

Questo pregiudizio su sé stessi e sulla realtà è fortemente limitante, poiché si estende a tutti gli ambiti della vita.

Questo “tipo” di rassegnazione, non solo spegne ogni nostro entusiasmo, ma ci priva anche della più banale obiettività, impedendoci di vedere le possibilità reali insite spesso nei momenti di difficoltà. 

In poche parole, se da una parte è un meccanismo di difesa che ci mette in guardia da ogni tipo di pericolo, dall’altra non ci permette di sfruttare la crisi a nostro vantaggio, e ciò impedisce alla nostra persona di poter evolvere, crescere, trasformarsi.

Chi si rassegna è infatti di solito una persona che non vive mai al 100% una situazione, perché fondamentalmente, nel subconscio, non ci crede e vive “al risparmio” nel tentativo di evitare ogni minima delusione, che invece arriva puntuale.

R: Rimpianto. Il rimpianto, si identifica in genere con un vissuto di rammarico per un’occasione perduta, per qualcosa che non è stato fatto o detto o per un fallimento.

Chi vive di rimpianti, si aggira nel limbo dell’eterno dubbio di ciò che poteva essere e non è stato.

Anche il rimpianto è un sentimento paralizzante che può bloccare la capacità di scelta ed alimentare una sorta di ruminazione mentale che soffoca ogni ardire motivazionale e alimenta un circolo vizioso che azzera l’aurostima e rende la persona sempre meno in grado di prendere decisioni e fare delle scelte.

R: Riconoscimento. Tra le R è quella più produttiva. 

Perché?

Il riconoscimento (di sé stessi e del proprio valore) è importantissimo poiché ci fa prendere coscienza della nostra unicità, identità ed autorevolezza, oltre che delle nostre qualità. Conoscere se stessi vuol dire capirci nella nostra piena personalità: dal pensiero all’azione e dal ragionamento al sentimento.

Quando siamo realmente consapevoli di noi stessi ed individuiamo ciò che vogliamo, possiamo cominciare a rendere la nostra vita entusiasmante, compiendo proprio quei passi che ci porteranno a realizzarci, segnando così il definitivo riconoscimento della dignità del nostro essere e della nostra libera legittimità ad esprimerci. 

Se saremo in grado di dare la più aderente espressione di noi stessi, questo processo porterà all’auto realizzazione, passando attraverso l’autonomia e l’autodeterminazione.

La meditazione

Praticando la meditazione, impareremo ad aver sempre più consapevolezza di noi steso e sarà più facile protenderci verso “l’obiettivo finale” che coincide con la ricerca continua di crescita, di perfezione, con un “impulso verso l’alto” che non si esaurisce mai, spinti come daremo a superare i limiti della nostra condizione, per raggiungere il livello di sviluppo immediatamente successivo a quello appena conquistato. 

Solo vincendo la propria incompiutezza troveremo la più grande forza propulsiva del nostro agire e per tornare alla prima R, ci auto realizzeremo.

1 risposta

  1. Elide

    Grazie Carlo…
    io sto Realizzando uno dei piu’ importanti progetti della mia nuova vita.
    Sto studiando tutte le “strategie da mettere in campo e le relative azioni, visualizzando la meta e gli step da compiere, per vedere se ciò che voglio realizzare è fattibile” come dici tu.

    Rassegnazione 0 – Entusiasmo 100
    So che incontrero’ delle difficolta’ ma so anche che sono perfettamente in grado di affrontarle per cui nessuna zavorra in spalla… anche perche’ non me lo posso permettere: avro’ gia’ uno zaino abbastanza pesante 🙂

    Rimpianti non ne voglio avere…ed e’ per questo che voglio arrivare fino alla fine con il mio progetto.

    Riconosco me stessa come Essere Divino e la grande Forza che c’e’ in me e che mi permette di Realizzarmi in continuazione.
    Io essere Divino in continuo mutamento.

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