Baviera 14.10

Domani in Baviera si vota per rinnovare il parlamento del Land e il suo governo. La Baviera ha un territorio pari a tre volte la Lombardia ed è il Land più grande della Germania. Con una popolazione di 13 milioni di abitanti eguaglia quelle di Austria e Svizzera messe insieme. Ma soprattutto la Baviera, Land che non conosce disoccupazione, è il vero motore economico della Germania e vanta un prodotto interno lordo di ben 43.000 Euro pro-capite. Al voto bavarese guarda con trepidazione il governo centrale di Angela Merkel, dunque l’intera Germania. Non solo. Le elezioni di domani sono al centro dell’attenzione di tutto il vecchio continente. Che segnale verrà dalla colta e ricca Baviera? Sarà un segnale pro o contro i nazionalismi? Sarà un voto contro o a favore dell’Europa?

Markus Söder (foto) principale esponente della CSU bavarese (Christlich-Soziale Union) e successore di Horst Seehofer alla presidenza del Land, ha fatto una campagna elettorale improntata a contenere l’ascesa di AfD (Alternative für Deutschland), il partito xenofobo di estrema destra che alle elezioni nazionali del 2013 non era riuscito a superare la soglia di sbarramento del 5% e che nel 2017 ha ottenuto quasi il 13%. Con la sua propaganda anti migranti Söder ha cercato di combattere l’avversario con le sue stesse armi, ma con scarsi risultati. L’AfD in risposta ha furbamente utilizzato lo slogan: “AfD realizza quello che CSU promette”.

Tra le iniziative controproducenti di Söder quella che ha fatto più discutere è stata la sua decisione di imporre il crocifisso negli uffici pubblici bavaresi. Anche l’approvazione della legge che dà più poteri alla polizia, in un Land dove la sicurezza non è mai stato un problema (diversamente da altri Länder tedeschi), ha sollevato critiche e malumori. I risultati di queste iniziative non si sono fatti attendere e gli ultimi sondaggi li mostrano con chiarezza. Rispetto alle elezioni del 2013 la CSU ha perso un terzo dei consensi, crollando dal 48% al 33%. Fortunatamente (ci sia consentita una punta di non neutralità) AfD non supera il 10% (ma nei sondaggi a livello nazionale alcuni mesi fa è arrivata a sfiorare il 20% divenendo il secondo partito tedesco). La SPD, lo storico partito socialdemocratico tedesco, è in caduta libera anche in Baviera: domani probabilmente si attesterà intorno al 12% (nel 2013 aveva quasi il 21%). Molto meglio faranno i Verdi che nei sondaggi hanno raggiunto il 19% (più del doppio rispetto al 2013) e il partito dei Freie Wähler, ovvero dei liberi elettori, che nei sondaggi hanno circa il 10 percento. Infine ci sono i Liberali e i Linke (la Sinistra) che hanno consensi molto inferiori, non distanti dal 5%.

Vedremo domani se le previsioni dei sondaggi saranno confermate e se Horst Seehoofer e Markus Söder lasceranno, cosa di cui chi scrive dubita profondamente. Vedremo soprattutto quali segnali le elezioni bavaresi daranno in attesa del voto europeo di maggio 2019.

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