Balthus in mostra a Roma, finalmente un ritorno del grande artista, un “visionario” nella Capitale

Il gioco di carte BALTHUS Alle Scuderie del Quirinale la mostra presenta circa 150 opere, riunendo capolavori appartenenti a tutte le fasi della carriera di Balthus, in un percorso cronologico ed un viaggio nel 900 che si sviluppa attorno ad alcuni temi centrali: l’eredità rinascimentale, l’infanzia, l’influenza di opere letterarie come Cime tempestose di Emily Brontë e Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.

Uno stile originale, abbastanza unico, che parte da una base classica ed accademica anche se la sua tecnica e il suo stile compositivo sono ispirati dai pittori pre-rinascimentali ed evidenti riferimenti allo stile di Giorgio de Chirico, surreale, sognatore, metaforico

A Villa Medici l’esposizione punta invece sull’attività artistica del pittore, durante il periodo romano e negli anni successivi. Attraverso più di cinquanta opere tra dipinti, disegni e fotografie, i visitatori hanno l’opportunità di scoprire gli aspetti meno noti dell’universo creativo di Balthus, nella cornice unica di Villa Medici, un gioiello incastonato dentro Roma, che per diciassette anni è stata il suo laboratorio artistico.

Per entrare nel mondo dell’artista, celebrarne un degno omaggio, “entriamo nel quadro”, come spesso facciamo nella nostra rivista. Esaminiamo oggi “Il Gioco di Carte”, dipinto da Balthus nel 1950 circa, conservato a Madrid. Osserviamo due ragazzini che giocano a carte, lei seduta su una poltroncina, lui piegato in avanti ad osservare. Nella mano sinistra tiene nascosta una carta da gioco; questo quadro ci riporta ad un altro, risalente al XVII secolo (Baro con Asso di Quadri) ma nel dipinto l’artista ha voluto mettere due bambini a confronto, non due complici. L’innocenza dei due fanciulli , giocano, apparentemente tranquilli ma dispettoso lui. Cosa però perderà la ragazzina? Anche lei ha a che fare con un “baro”, seppur giovanissimo.

Osservando meglio il dipinto, è proprio la ragazzina a perdere la partita … Il fanciullo le nasconde le sue reali intenzioni, dice ma non dice, nasconde i suoi veri sentimenti, aria di equivoco tra di loro, testimonianza quella carta nascosta dietro alla sua schiena, la testa a forma di cuore; la ragazza vede il valore della carta: è un Asso, un Fante, un Re ….Vede quello che il ragazzo finge di essere! Vede anche la sua testa ma lui non la guarda, lui fissa noi, gli spettatori.

Lei è ingenua, mentre lui nasconde il proprio gioco …Crede che il ragazzo la ami mentre lui non è che un falso, un bugiardo, un ipocrita . Nel gioco dell’amore e del destino, sarà dunque proprio lei a perdere non solo la mano ma tutta la “partita”.

Imperdibile, una grande retrospettiva organizzata a quindici anni dalla morte del pittore, venuto a mancare nel febbraio del 2001 e dall’ultima esposizione che gli è stata dedicata in Italia.

di Alessandra Paparelli

Per informazioni e date
scuderiequirinale.it
villamedici.it

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