Attentato a Manchester, decine di morti e feriti

Deadly Blast at Manchester ArenaC’è silenzio, oggi, a Londra.

Il fiume di gente che ogni mattina scende le scale mobili, sale sui treni, cammina verso gli uffici oggi è ancora più silenzioso.

La Gran Bretagna è stata ferita.

Manchester è stata ferita.

Ogni britannico è stato ferito.

La vita continua come sempre, tutto procede, ognuno fa il suo lavoro sotto lo sguardo di migliaia di telecamere e di poliziotti: controlli rinforzati, tutti sorvegliano tutto. In silenzio e senza rabbia.

La Gran Bretagna è un paese ferito ma non si ferma.

“We are not afraid” si leggeva dopo l’attentato a Westminster dello scorso marzo. “We are not afraid”  si percepisce oggi e non è uno slogan, è un modo di vivere: non c’è paura e non c’è nemmeno rabbia. C’è dolore e tanto silenzio. Non c’è spazio per recriminazioni e accuse, non c’è tempo per l’odio politico: seppur alla vigilia delle General Elections dell’8 giugno, a nessuno viene in mente di utilizzare l’attentato come arma politica.

C’è silenzio e coesione: i britannici sono un solo popolo, composto da realtà diverse, animato da chi “Brexit” e chi no, colorato dalla gente di tutto il mondo ma unito e compatto. Le diversità si rispettano, diventano ricchezza e quando occorre, come oggi, si fondono in un unico cuore ferito e in un abbraccio che dà riparo.

La ferita di Manchester è grave e profonda ma tutti collaboreranno affinchè sia curata; non si genererà odio, la salvezza sta nella coesione e d’ora in poi tutti noi che viviamo in questo paese presteremo ancora più attenzione a ciò che ci sta intorno: ogni giorno arrivano alle forze di polizia centinaia di segnalazioni su fatti sospetti e forse, da oggi, saranno ancora di più. Anche questo è un modo in cui tutti, qui, si prendono cura di tutti: si vigila, in silenzio, sulla sicurezza altrui perché così si protegge anche la propria.

La ferita è grande e il silenzio è profondo, come grande è la dignità dei britannici e profonda la lezione di civiltà che danno: si combatte il terrorismo, non si grida contro l’immigrato.

E oggi, qui, siamo davvero tutti britannici, feriti dallo stesso dolore, schierati dalla stessa parte, stretti in un unico abbraccio.

2 Risposte

  1. Giuseppe

    Il mondo occidentale ormai facendo entrare gente islamica sarà sempre di più soggetta ha questi attentati in più dovremo stare attenti ha qualsiasi azione contro un paese islamico per non avere problemi in casa . La notizia della strage è un dolore immenso per qualsiasi persona che si dichiara umano e civile.

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