Atletica leggera: a luglio parte il campionato europeo

downloadDal 6 al 10 luglio, allo Stadio Olimpico di Amsterdam, si terrà la XXIII edizione dei Campionati europei di Atletica leggera. In un’edizione priva della squadrone russo, squalificato per doping, e che non prevede le gare di marcia e di maratona (è inserita la “mezza maratona”), chi sono i favoriti e i campioni più importanti?

Nei 100 metri il favorito è il francese Jimmy Vicaut che, con 9.86, ha il miglior tempo mondiale dell’anno e aspira a dare fastidio anche a sua maestà Usain Bolt alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. Vicaut ha speranze di vittoria anche nella 4×100, insieme al compagno di squadra Lemaitre, più adatto ai 200. Più difficile il pronostico nella gara doppia: oltre a Lemaitre (20.27 quest’anno), che potrebbe anche non salire sul podio, i favoriti sono il beniamino del pubblico di casa, l’olandese Churandy Martina (20.11) e i britannici Mitchell-Blacke (19.95), Adam Gemili (20.37) e Danny Talbot (20.39). Quest’ultimi contenderanno ai francesi la medaglia d’oro della staffetta breve.

Nel fondo i pronostici sono tutti per il britannico di origine somala Mo Farah, già plurivincitore alle Olimpiadi e ai Campionati del Mondo, il quale dovrebbe gareggiare nei 10.000 e nella mezza maratona, dove, in entrambi i casi, detiene il miglior tempo europeo dell’anno. Se, poi, deciderà di gareggiare anche sui 5.000 diventerà automaticamente il favorito anche in tale disciplina, stante l’immensa classe in suo possesso. Negli ostacoli alti (110 hs) il favorito d’obbligo è lo spagnolo Ortega (13.12 quest’anno; primato nazionale) che, negli ultimi meeting ha dimostrato di non avere avversari, nemmeno a livello mondiale. Più sofferto il pronostico per il turco Copello Escobar sul giro di pista (400 hs).

Veniamo ai concorsi, rimandando alla fine le considerazioni riguardanti gli italiani. Nel salto con l’asta non dovrebbero esservi problemi per il francese Lavillenie (5.95 ma 6.03 indoor). Il salto in lungo dovrebbe andare al britannico Rutherford (8.31); incerti il salto triplo e il lancio del peso mentre nel disco la lotta è ristretta al polacco Malachowski e ai tedeschi Christophe e Robert Harting. Nel giavellotto sembra favorito il tedesco Rohler ma attenzione ai finlandesi che, in questa specialità, hanno sempre saputo piazzare lanci spesso decisivi. Nel decathlon, la lotta è ristretta tra il tedesco Abele e il francese Mayer.

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Donne. Doppietta olandese nei 100 e 200 con Dafne Schippers, leader delle classifiche provvisorie con 10.83 e 21.93. La francese Flora Guei (50.83) sembra irraggiungibile per tutte nei 400 metri, così come la britannica Muir nei 1500. La turca Yasemin Can punta alla doppietta 5000-10000 metri ma dovrà dimostrare grande sapienza tattica, dote essenziale nel mezzofondo e nel fondo.

Incerti i pronostici nelle gare ad ostacoli donne, così come nel salto con l’asta, specialità orfana della “zarina” Yelena Isinbaeva; qui potrebbe esservi una “doppietta” greca sul podio (Ekaterini Stefanidi e Nikoleta Kiriakoupoulo) ma la svizzera Buchler, la tedesca Struz e le astiste svedese faranno di tutto per scalzare le elleniche, quanto meno dal gradino più alto. Non dovrebbero esservi problemi, invece, per conquistare l’oro, per l’altra ellenica Parskevi Papahristou nel salto triplo, così come per la croata Sandra Perkovic nel lancio del disco, la polacca Wlodarczyk nel martello e la fuoriclasse indo-britannica Jessica Ennis nell’heptathlon.

Italiani. Nel salto in alto Gianmarco Tamberi detiene la miglior prestazione dell’anno, con 2.36 e questi campionati saranno per lui un vero esame di maturità, in attesa della tesi di laurea delle prossime Olimpiadi di Rio. E’ il favorito d’obbligo della specialità, oltre che nostro uomo di punta. L’unico che può dargli fastidio è l’ucraino Bondarenko che, quest’anno, si è fermato a 2.33 (ma vanta un personale di 2.42, nel 2014). Al podio potrebbe aspirare anche Marco Frassinotti (2.29 quest’anno).

Matteo Galvan, che a Rieti ha recentemente ottenuto il primato italiano dei 400 m in 45.12, punta alla medaglia d’argento, essendo irraggiungibile il britannico Hudson-Smith (44.88) ma dovrà guardarsi dall’esperto veterano di mille battaglie, il belga Kevin Borlèe (45.17 quest’anno ma 44.56 nel 2012). Speranze di podio anche per Daniele Meucci, nella mezza maratona. Il cremonese di origine nigeriana Eseosa Desalu, fresco 20.31 a Rieti sui 200, aspira a entrare in finale, sia nella gara individuale che in quella a squadre della staffetta 4×100. In campo maschile, ferme restando le problematiche di doping avrebbe avuto concrete possibilità di vittoria Alex Schwazer sia nei 20 che nei 50 km ma, come detto, la marcia non è compresa nel programma di questi campionati.

Donne. L’italo-cubana Libania Grenot vanta il secondo tempo dell’anno nei 200 m (dietro alla Schippers) e il quarto nei 400, dove è campionessa uscente. Bisognerà capire a quale delle due gare punti, senza contare del suo possibile apporto alla staffetta 4×400. Sicuramente è una delle nostre “speranze” da podio. Anche la staffetta 4×100 si presenta molto agguerrita e punta al podio. Buoni i tempi di Veronica Inglese nei 5000, nei 10000 e, soprattutto, nella mezza maratona. Per quale delle tre gare opterà? Alessia Trost è la nostra eterna speranza nel salto in alto ma ha spesso dimostrare di soffrire la tensione nelle gare importanti. Quest’anno sembra essere l’anno buono (è attualmente terza nella Diamond League di specialità) ma la concorrenza, per salire sul podio, è accesissima. Non possiamo far altro che tifare per lei.

di Federico Bardanzellu

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