As Roma: è l’ora dei bilanci

gps0I giallorossi hanno terminato il campionato con un secondo posto, in bilico sino alla penultima giornata, e tanti interrogativi.

La Roma poteva e doveva dare di più. Aveva le carte in regola per competere a grandi livelli in tutte le competizioni e, invece, si è accontentata del secondo posto, traguardo sicuramente prestigioso, raggiunto inoltre con molte, forse troppe difficoltà.

Da un lato c’è chi pensa che per fare il salto di qualità basti una grande punta (Pruzzo, attaccante che ha fatto la storia Roma), chi invece crede sia necessaria una grande rivoluzione (a partire da staff sanitario e preparatore atletico, entrambi sotto accusa per le prolungate assenze).

Insomma da qualunque prospettiva si guardi la questione, un unico punto sembra accomunare tutti: il cambiamento (rivoluzionario o no) è necessario.

La Roma deve ripartire dalle poche note positive della stagione appena conclusa (una tra tutte la notevole crescita di Alessandro Florenzi) ma non può permettersi il lusso di adagiarsi perché, come sostiene il portiere giallorosso De Sanctis: “Il secondo posto è importantissimo, ma il bicchiere è mezzo vuoto”.

Un bicchiere che deve essere riempito con sacrificio e, soprattutto, con investimenti mirati per rendere davvero grande una rosa che, attualmente, presenta troppe debolezze. In chiave mercato, dunque, la dirigenza giallorossa è in fermento, da Ayew (l’accordo c’è) a Ruffier (portiere francese classe 1986 che dovrebbe affiancare De Sanctis), sino a Zappacosta e Peres per sostituire Cole, che ha deluso le aspettative e fronteggiare i problemi cronici di Maicon. Anche Dzeko, attaccante di qualità, è stato accostato alla Roma e i tifosi continuano a sognare.

Per quanto riguardo Garcìa non è più così sicuro della sua permanenza nel club, infatti, sono molti i nomi affianchino alla panchina giallorossa: da Emery, legato al Siviglia sino al 2016, a Conte, sino al possibile ritorno di Montella.

di Elena Caruso

Nella foto, da sinistra il D.s. Sabatini, l’allenatore Garcia e il presidente Pallotta

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