A Silvio

Caro Silvio, mi permetta questa licenza confidenziale nei suoi confronti. Ogni uomo, chi più chi meno, è attratto dalle donne; chi in maniera regolare, chi come coloro che pur non desiderandole sessualmente cerca di imitarle o, addirittura, fa del tutto per diventarlo e chi, come Lei, a quanto pare dalle accuse che Le vengono rivolte, le vive in maniera ossessiva. I primi sono quegli uomini con una vita sessuale ordinaria che al massimo, per i più libertini, prevede una scappatella extra; i secondi, gli omosessuali, sono quelli che dalle donne non ne sono attratti ma cercano in qualche modo di emularle; del terzo gruppo di uomini, invece, ne fanno parte coloro che dal gentil sesso ne subiscono la dipendenza e che per questo possono essere equiparati ai giocatori d’azzardo, ai tossicodipendenti e agli alcolisti. Noi italiani, che crediamo nelle istituzioni e negli Uomini che le rappresentano, non possiamo credere che Lei faccia parte di quest’ultimo gruppo. Questo genere di uomini, per il quale la donna diventa più ossessione che piacere, subisce la dipendenza, causata da chissà quali alchimie, che li porta, evidentemente, a non ragionare più con mente lucida ma con istinto animale e che, conseguentemente, in determinati momenti, vengono catturati da un solo pensiero: quello. Nel caso di questa patologia da “donna”, o meglio dalla peculiarità che solo le donne posseggono, la chimica che cattura la mente di questi soggetti malati è alquanto strana perché costoro passano da modi di fare galanti, direi da cavaliere, a modi di fare violenti, assillanti, diffidenti, a volte addirittura irrispettosi e volti a denigrarle. Ovviamente non è il Suo caso. Dimenticando tuttavia la riconoscenza a vita, che in qualche modo noi maschietti alle donne dobbiamo, quantomeno per averci messo al mondo. Ma soprattutto far passare molte donne per quello che non sono, come capita in questi giorni a diverse ragazze coinvolte in questa triste storia che La coinvolge, far loro vivere situazioni inappropriate, coinvolgendole in ambienti inconsueti spesso frequentati solo per loro ingenuità, e allo stesso tempo sostenere di amarle è quanto di più ignobile possa essere per un Uomo con la U maiuscola. Caratteristica, questa, che purtroppo, in una società come quella attuale, che sta perdendo sempre più il valore della dignità, possono permettersela in pochi. Gentile Presidente, visto il suo passato da grande imprenditore, da grande innovatore mediatico, da politico insolito, da padre di cinque figli a cui sicuramente terrà molto, faccia un passo indietro, si dimetta. Magari lasci il passo ad un Suo fedelissimo. Nei prossimi mesi ci dimostri che le imputazioni che Le vengono rivolte sono tutte falsità, che i giudici che La accusano hanno preso fischi per fiaschi, e se così fosse, vedrà, il popolo alle successive elezioni dove Lei avrà modo di ripresentarsi, La premierà. Il rispetto per le donne, la dignità dell’Uomo, e la dimostrazione di legalità verso il popolo vengono prima di un incarico politico. Pur importante come il Suo.

Cordialmente,

Enzo Di Stasio

Foto:  ethos.ilcannocchiale.it

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