730 happy days di Matteo Renzi

imageIl giorno 22 febbraio prossimo l’attuale governo, presieduto da Matteo Renzi, compie il suo secondo compleanno. Ricordiamo che il Governo Renzi è il 63° della Repubblica Italiana succeduto al Consiglio dei Ministri del pisano Enrico Letta dimissionario dal 14 febbraio di quello stesso anno. Ottenendo la fiducia tre giorni dopo sia al Senato che alla Camera, il fiorentino doc, sentendo il calcio d’inizio della partita politica, ha toccato palla e avviato il gioco di questo nuovo mandato.

Sono passati già due anni e Matteo Renzi vuole ‘festeggiare’ il compleanno italiano con un memorandum: un video visibile sul sito del governo (www.governo.it) denominato #ventiquattro, nel quale si ripercorrono diligentemente i momenti salienti dell’esecutivo rottamatore. Ricordate l’appuntamento fisso delle feste di 18 anni, il video finale con i momenti belli della persona festeggiata? Bene, non siamo molto lontani da questa moda adolescenziale. Tre minuti di sorrisi, di strette di mano, di successi sportivi italiani, di Samantha Cristoforetti, di commiati per le stragi internazionali, di Expo e di riforme.

Il video inizia con uno dei primi tweet da (quasi) premier, il giorno primo del giuramento: Arrivo, arrivo! #lavoltabuona. Dobbiamo ammettere che forse è stato uno dei pochi cinguettii che ha regato un sorriso agli italiani, perché, finalmente, su quella poltrona di sedeva un giovane pieno di speranze, di voglia di fare ma soprattutto di cambiare, di far dimenticare ciò che c’era stato prima. Ma la politica non cambia, la politica usa sempre quelle parole, la politica devia i buoni propositi iniziali e non basta mettere un hashtag davanti alle parole per dire “io ho cambiato l’Italia”. Una politica fatta di atti comunicativi strategici, di persuasione e seduzione argomentativa, di belle parole e lemmi inusuali e questo video ne è la dimostrazione plateale. Anche lo stesso Silvio Berlusconi ha sempre voluto ricordare le sue gesta politiche -con video e discorsi retorici quasi mussoliniani- volendo imprimere nella storia le sue azioni al pari dei grandi condottieri romani. Ed è stato lui il primo che ha introdotto nell’era della turbopolitica (per riprendere la definizione di Edoardo Novelli) questo metodo comunicativo al fine di catturare l’attenzione popolare e il subconscio del cittadino-elettore. Ma eravamo nei primi anni della Seconda Repubblica, il 1994 e le cose erano diverse; oggi, 22 anni dopo,  il giovane Matteo, il Fonzie degli anni 2000, mostra qualcosa di già visto, di già vissuto, e non tanto le generazioni di oggi ma ci riferiamo a quelle generazioni overachiever che, anche senza hastag, la frase “la volta buona” l’hanno sentita tante volte e tutte le volte non è mai cambiato nulla.

Il video, in tutto e per tutto esemplare prodotto di marketing politico, spopola sul web proprio nel momento in cui, oltre all’anniversario del governo, la fiducia in Matteo Renzi scema e altri partiti occupano la scena politica, mediale e il cuore degli italiani. Dobbiamo dire, inoltre, che nel complesso la strategia comunicativa usata per #ventiquattro non è proprio la migliore: il susseguirsi delle immagini e il sottofondo corale interrotti da pezzi estrapolati dai discorsi del premier non convince. Perché non convince? Perché, come ritiene Umberto Eco, i mezzi comunicativi influiscono sul processo cognitivo della sfera pubblica ‘manipolando’ le chiavi interpretative che il cittadino usa per modellare le cornici di un determinato contenuto informativo. Ecco: qui non vi è contenuto informativo, ma non vi è nemmeno memoria pubblica nel concetto di insieme.

Detto ciò, facciamo i migliori auguri al Governo Renzi e come regalo vogliamo consigliargli, nel momento in cui spegne le candeline, di esprimere un sentito desiderio: di trovare il coraggio di cambiare veramente, di non omologarsi e di non finire nel girone dantesco dei “rottamati”.

di Ilaria Cordì

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